
Karl Marx nasce a Treviri, in Renania, da una famiglia ebrea di discrete condizioni, e segue i corsi di giurisprudenza prima a Bonn e poi a Berlino, ma presto passa alla filosofia, legandosi agli esponenti della storica sinistra hegeliana. Nel 1841 si laurea con una tesi sulla differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro, in cui esalta Epicuro quale liberatore dell’uomo sia dalla superstizione che dalla necessità fisica, affermata da Democrito.
È opportuno chiarire che, durante il suo soggiorno a Berlino, ovvero fino all’aprile del 1841, il giovane Marx partecipa attivamente alle discussioni e dibattiti, anche con la preparazione di articoli o di pubblicazioni polemiche contro i teorici della destra hegeliana. in questo periodo, in cui Marx approfondisce le sue conoscenze, si dedica a numerose letture filosofiche (Aristotele, Spinoza, Leibniz, Hume, scuola kantiana, Hegel) e soprattutto prepara la sua dissertazione dottorale, che vuol dedicare alla filosofia greca post-aristotelica: lo scetticismo, l’epicureismo, lo stoicismo.
La scelta di un tale argomento di studio potrebbe far pensare che Marx si stia allontanando dalle preoccupazioni del suo tempo sia filosofiche che politiche. ma non è così. come il filosofo tedesco suo contemporaneo, Karl Friedrich Köppen (1808-1863), per dare un fondamento alla sua contestazione politica dello stato prussiano, si rifaceva all’antichità, così Marx si interessa della filosofia greca perché in essa vede ciò che lo aiuterà ad approfondire il suo pensiero e, nello stesso tempo, a vagliare e superare la filosofia di Hegel e dei giovani hegeliani. ma vediamo alcuni aspetti di questa ricerca.
Il rapporto dell’uomo con il mondo
Nella sua lettera al padre del 10 novembre 1837,marx scriveva che liberandosi dall’idealismo, era giunto a cercare l’idea nella realtà. e nella sua tesi prosegue la ricerca su tale problematica: qual è il rapporto fra idea e realtà, fra pensiero ed essere, fra coscienza e sostanza, cioè fra l’uomo e il mondo? O anche, in quali condizioni è possibile pensare, conoscere il mondo?
Marx era cosciente che la risposta data a questa domanda avrebbe determinato un certo tipo di atteggiamenti verso i problemi pratici. E nei suoi scritti, egli dava una risposta che era critica rispetto ad Hegel come ai giovani hegeliani: c’è interazione, affermava, fra il pensiero, la filosofia e la realtà.
Analisi di un mondo sconvolto
Marx aveva scelto di studiare un periodo di crisi, di trasformazione del mondo: crisi storica (il mondo greco sta finendo, è vicina l’apparizione di Roma sul teatro della storia, mentre decade una società fondata sulla schiavitù) e crisi filosofica (alla filosofia di Aristotele succedono vari sistemi filosofici: scetticismo, epicureismo, stoicismo).
Pertanto l’analisi dei filosofi greci farà luce sul mondo contemporaneo. Infatti i Greci di quell’epoca, come i Tedeschi del 1840, stanno vivendo un periodo di irrazionalità, in cui la filosofia potrà tanto chiudersi in se stessa quanto “esteriorizzarsi”, diventare “fuoco divorante” che trasformerà il mondo e ricreerà l’unità fra l’idea e la realtà, fra l’uomo e il mondo.
Fondare la libertà d’azione dell’uomo
Limitando la sua tesi allo studio di Democrito (filosofo greco nato verso il 460 a.c.) e di Epicuro (filosofo greco-341-270 a.C.), Marx analizza la loro concezione del mondo e dell’uomo.
Partendo dalle concezioni di Democrito sull’atomo, da cui era costituito l’universo tutto, Marx mette in evidenza il carattere materialista e determinista della sua filosofia.
Epicuro, invece, sebbene materialista, rifiuta il determinismo e la filosofia della natura democritea, volendo salvaguardare la libertà dell’Uomo, la sua possibilità di agire, istanze non ipotizzate da Democrito.
A sostegno di tali condivisioni, nella prefazione alla sua tesi, Marx rievoca il mito del leggendario prometeo, “il più grande santo e martire del calendario filosofico”, colui che aveva fatto professione di avversare tutte le divinità.
Così la sua dissertazione dottorale, lungi dal trascurare i problemi suoi contemporanei, le lotte del liberalismo contro il reazionario governo prussiano, era orientata verso una ricerca filosofica che aiutasse a risolvere i problemi pratici, a fondare una prassi rivoluzionaria, a trasformare il mondo e la vita.
Certo, tale sua prospettazione rientra ancora in una visuale liberale, ma contiene già anche quella fiamma corrodente, che ben presto lo impegnerà nell’azione politica, mentre, a quel nuovo contatto, la sua filosofia si trasforma, soprattutto sotto l’influsso di L Feuerbach.
Dunque, nella tesi di laurea di Marx, ci sono già gli elementi fondamentali per la costruzione di quell’umanesimo concreto, che gli consentirà di arrivare alla elaborazione del materialismo storico e al socialismo scientifico, sviluppando una visione solida e salda della realtà.

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