Denunciato un vigilante che intimidiva gli avventori di un bar esibendo una scacciacani priva del tappo rosso.

Cliccare sui pulsanti sotto per condividere. GRAZIE !

(foto di repertorio)

A Melizzano (Bn) un quarantenne impiegato da una società di vigilanza operante sul cantiere della nuova linea ferroviaria ad alta capacità Napoli–Bari, è stato denunciato per porto abusivo di armi dopo essere stato sorpreso all’interno di un bar, dove intimidiva gli avventori esibendo una pistola riposta in una fondina.

L’intervento, condotto con rapidità e precisione dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Cerreto Sannita in collaborazione con i Militari della Stazione Carabinieri di Frasso Telesino, ha permesso di svelare un particolare significativo: la pistola rinvenuta, pur essendo di libera vendita, pare una “scacciacani”, era priva del cosiddetto “tappo rosso”.
Questo elemento distintivo, indispensabile secondo la normativa vigente per differenziare le armi non letali da quelle vere, ha fatto scattare immediatamente l’allarme, in quanto la pistola in questione aveva le stesse fattezze della pistola in uso alle Forze di Polizia.

L’assenza del segnalatore obbligatorio, infatti, comporta gravi implicazioni giuridiche, elemento che le autorità non hanno esitato a sottolineare. In seguito alla perquisizione, l’arma è stata sequestrata a scopo probatorio e il soggetto, che non ha fornito una giustificazione plausibile per il possesso dell’arma, è stato denunciato per il reato di porto abusivo di armi.

L’episodio, che ha avuto luogo in un periodo di grandi trasformazioni territoriali dovute ai lavori infrastrutturali, si inserisce in un contesto più ampio di intensificati controlli da parte delle forze dell’ordine.
Le autorità, nel garantire la sicurezza della collettività, hanno ribadito l’importanza della collaborazione tra le diverse unità operative, evidenziando come ogni dettaglio – anche il “tappo rosso” – possa fare la differenza nella prevenzione di comportamenti pericolosi.

Con le indagini ancora in corso, il quarantenne resta presunto innocente fino alla sentenza definitiva.

Tuttavia, questo episodio si configura come un monito sull’importanza della corretta selezione del personale da impiegare in mansioni di responsabilità e del rispetto delle normative vigenti.