TRA BOSCHI E ANTICHE MURA: Alla scoperta di Monteforte Irpino e delle sue tradizioni

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Monteforte Irpino è un affascinante comune situato nel cuore del Parco del Partenio, una splendida area naturale della Campania. Il paese conta circa 12.000 abitanti ed è posto a 502 metri di altitudine, a soli 9 km dal capoluogo Avellino. Il suo territorio si estende su quasi 27 km² e confina con diversi comuni, tra cui Avellino, Contrada, Forino, Mercogliano, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Taurano e Visciano. A bagnare il territorio scorre il torrente Fenestrelle, che aggiunge un fascino particolare al paesaggio.

Il nome Monteforte sembra derivare dalla famiglia feudale Montfort, arrivata in Italia meridionale nel 1266 con Carlo I d’Angiò. Gli abitanti, chiamati montefortesi, celebrano il loro patrono, San Martino, con una festa tradizionale a novembre.

Tra i monumenti da segnalare ci sono:

  • I Ruderi del Castello, che probabilmente si basano su un antico castrum romano trasformato in castello dai Longobardi nel VII-VIII secolo;
  • Il Castello è protagonista anche di affascinanti leggende locali;
  • La Chiesa di San Martino Vescovo è l’edificio religioso più antico del paese, risalente al XV secolo e caratterizzato da una struttura a tre navate;
  • L’Ex Orfanotrofio Loffredo, oggi sede del Municipio, è un altro edificio storico, costruito agli inizi del XX secolo e recentemente restaurato.

Altre chiese di rilievo includono la Chiesa di San Nicola di Bari, risalente al Seicento e conservante preziose opere pittoriche, la Chiesa Sant’Anna, Santa Maria del Carmelo, Santa Maria delle Grazie e la Cappella di San Vincenzo.

Monteforte Irpino è vivo di tradizioni con manifestazioni come la Festa di San Martino, che celebra il patrono cittadino a novembre. La suggestiva Sfilata dei Battenti si svolge durante la Festa della Madonna del Carmelo, mentre il Carnevale è animato dall’antica usanza della Zeza. Un evento molto ricco e coinvolgente è il Palium Sancti Martini, che propone attività per tutta la famiglia, tra laboratori, dibattiti, concerti, cortei storici, combattimenti medievali, sbandieratori, artigiani e falconieri.

Nel campo gastronomico spiccano la pasta di semola, realizzata secondo una tradizione antica testimoniata dai numerosi mulini del territorio, e il rinomato Fiano di Avellino DOCG, uno dei migliori vini bianchi italiani. Importanti anche la coltivazione della nocciola, già presente in epoca romana, e prodotti tipici come i murzetti (biscottini con nocciole) e il nocino, un liquore a base di noci. Da non perdere il Caciocavallo Silano DOP, formaggio semiduro prodotto anche con latte di razze bovine locali come la podolica.

Intorno al Castello si raccontano molte leggende: una parla di un tesoro nascosto all’interno della fortezza, spesso oggetto di assalti, un’altra narra la tragica storia di una giovane promessa sposa che si gettò dalla torre per sfuggire a un matrimonio imposto. Il castello stesso ha origini longobarde, citato già in documenti dell’IX secolo e passato attraverso mani nobiliari importanti, dai Normanni agli Orsini, che lo difesero nel 1485 contro Ferrante I d’Aragona. Successivamente appartenne alla famiglia Loffredo fino alla fine della feudalità nel 1806.