L’ESAGONO – Storia e destino comuni dei 6 paesi del comprensorio baianese – [Parte 1]

Dal libro "L'Esagono" della nostra Direttrice Editoriale, dott,ssa Benedetta Napolitano

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Storia e destino comuni

La valle del Baianese, nonostante i “capricci” del complesso vulcanico Vesuvio-Monte Somma e dei Campi Flegrei, è stata abitata dall’uomo sin dalle epoche pre-protostoriche. Interessanti tracce di insediamenti umani preistorici sono state rinvenute nel territorio di Avella, prevalentemente lungo il corso del torrente Clanio.

Le testimonianze più antiche risalgono, addirittura, al Paleolitico Superiore (VIII millennio a.C.), cioè a circa 10.000 anni fa. Esse si riferiscono, con ogni probabilità, a gruppi tribali costituiti da pochi individui. Per la costituzione di un primo vero agglomerato urbano, sempre ad Avella, bisognerà attendere il IX-VIII secolo a.C.. Notizie antecedenti la fondazione di Roma (753 a.C.) sono, comunque, incerte e avvolte dall’impenetrabile nebbia dei secoli.

Si ritiene che, già prima del V secolo a.C., questo territorio sia stato abitato da antiche popolazioni, come gli Osci, i Volsci, i Sanniti, le cui origini sono antecedenti agli stessi Etruschi (questi ultimi, secondo accreditati Studiosi, si stanziarono più a Nord e non si sarebbero mai spinti sino ad Avella) e ai Romani, e che interagirono, talora bellicosamente, talora pacificamente, tra di loro e con le prime colonie Greche calcidiesi.

Un presunto (non ufficiale) ritrovamento di una pipa in bucchero di chiara foggia etrusca (cfr. il capitolo su Avella) farebbe supporre, in disaccordo con quanto sopra riportato, che l’antica Avella abbia avuto anche un’epoca etrusca. Ciò concorderebbe con quanto riferito da alcuni Studiosi del XVII secolo a proposito del rinvenimento, sull’altura del Morricone (a Mugnano del Cardinale), di alcuni reperti (poi scomparsi) attribuibili alla misteriosa civiltà etrusca.

Poco plausibile, infine, appare una “ermetica” teoria presentata in una recente pubblicazione, che confonde la città osca di Hyria (o Yria) con una “mitica Avella fondata da Enea”. In realtà, a detta di importanti Studiosi, è più probabile che Hyria si debba identificare con la vecchia Nola. La produzione di alcune monete (didrachme, vedi foto a pagina seguente) emesse attorno al IV secolo a.C., prima da Hyria e Novla (=Nola, città nuova) e poi solo da Novla,

farebbe pensare che si trattasse della medesima città. Avella fu alleata di Nola e, insieme ad essa, si oppose a quelle popolazioni sannitiche che, dagli appennini, volevano espandersi verso la piana campana.

Durante la seconda guerra sannitica, Nola ed Avella si opposero ai Romani . Avella, poi, nel 339 a.C. si pose sotto la protezione di Roma come Civitas foederata.

Il nostro territorio pur facendo parte della Campania felix, luogo di villeggiatura dei Romani dell’epoca classica, non poteva competere, com’è ovvio, con le bellezze naturali ed ambientali della costa e delle isole campane, largamente preferitegli dagli antichi Romani.
Ciononostante, come si è ben compreso in queste poche righe, esso fu ugualmente importante dal punto di vista militare, data la sua posizione strategica per il controllo della direttrice di collegamento tra la pianura campana e la valle del Sabato.

[… continua nel prossino articolo]