
In Italia, gli scenari climatici prevedono un aumento della temperatura fino a 2°C nel periodo 2021-2050 rispetto al periodo 1981-2010, con un possibile aumento fino a 5°C nello scenario peggiore.
Il Mediterraneo è considerato un “hot-spot” del “global warming”, cioè un areale dove gli effetti dei mutamenti climatici avranno un impatto maggiore, con fenomeni estremi come le inondazioni, i dissesti idrogeologici, la siccità, tempeste ad elevata energia (come i “medicane” o uragani del Mediterraneo), carestie, comparsa di nuovi patogeni.
Più nel dettaglio, diversi studi delineano scenari preoccupanti riguardanti non solo l’ambiente, ma anche un possibile impatto devastante sulla salute umana e sulla sicurezza alimentare. Inoltre, l’aumento delle temperature e le condizioni meteorologiche estreme possono portare a una maggiore diffusione di malattie trasmesse da vettori come la malaria e la dengue, oltre a causare stress da calore, malnutrizione e problemi respiratori dovuti all’inquinamento atmosferico.
Molti studiosi temono che i mutamenti in atto possano influenzare negativamente la disponibilità di risorse idriche, con conseguenze negative sulla produzione agricola e sulla sicurezza alimentare.
Il clima estremo, inoltre, potrà causare seri problemi di salute fisica e mentale. Malattie come lo stress da calore, la malnutrizione, la diarrea e la malaria sono destinate ad aumentare, e l’aumento delle temperature favorirà la diffusione di malattie come la malaria e la dengue.
Tutti questi fattori, nello scenario peggiore, potranno causare centinaia di migliaia di vittime.
Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine e coordinato dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine e condotta con il contributo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dell’Asl Roma 1 e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), ci potrebbe essere un sensibile e tragico impatto su tutte le città italiane, tra cui spiccano:
- Roma: seconda in Europa con quasi 148mila decessi previsti entro il 2100.
- Napoli: terza posizione, con oltre 147mila vittime stimate.
- Milano: quinta con poco più di 110mila decessi.
- Genova: decima con oltre 36mila vittime.
A livello europeo, Barcellona guida questa triste classifica con circa 246mila decessi, seguita da altre città come Madrid, Valencia, Atene, Marsiglia e Bucarest.
Per affrontare queste sfide, è essenziale adottare misure di adattamento e mitigazione. Tra le soluzioni proposte vi sono:
- Incremento degli spazi verdi urbani: Gli spazi verdi possono aiutare a mitigare le temperature elevate e migliorare la qualità dell’aria.
- Miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici: Ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra.
- Rafforzamento dei sistemi sanitari: Prepararsi a gestire le ondate di calore e le malattie legate al cambiamento climatico.
- Promozione dell’uso di mezzi di trasporto sostenibili: Ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria.
- Riduzione dei consumi energetici e passaggio a fonti di energia rinnovabile: Utilizzare energie pulite per ridurre l’impatto ambientale.
- Acquisti consapevoli e riduzione dei rifiuti: Promuovere comportamenti sostenibili per ridurre l’impatto ambientale.