
Il proiettile sparato durante una caccia al cinghiale sfiora una donna in auto sulla Statale 90
Un episodio incredibile ha avuto luogo lungo la trafficata statale 90 delle Puglie, ad Ariano Irpino, dove una donna di 51 anni, Irene Chiuchiolo, è stata miracolosamente risparmiata da un colpo di arma da fuoco che avrebbe potuto ucciderla. Un gesto sconsiderato che solleva interrogativi sulla sicurezza delle strade e sulla gestione delle attività venatorie.
L’inaspettato colpo: Irene Chiuchiolo stava percorrendo la statale 90 in direzione Martiri, partendo dalla località Camporeale, quando all’altezza di Serralonga ha udito uno scoppio improvviso. “All’inizio ho pensato fosse qualcosa di surreale, non riuscivo a capire cosa fosse successo”, ha raccontato ancora turbata. Dopo essersi fermata, ha notato il lunotto posteriore completamente frantumato e, inizialmente, ha ipotizzato fosse una pietra lanciata contro il veicolo. Ma il vero shock è arrivato quando ha scoperto che si trattava di un proiettile.
Il proiettile trovato e il “Miracolo”: Dopo essersi recata in un’autofficina per un controllo, Irene ha scoperto che il proiettile, usato nella caccia al cinghiale, si era conficcato nello schienale del sedile posteriore. Se un passeggero fosse stato seduto dietro di lei, il colpo sarebbe stato fatale. Si trattava di una cartuccia a palla, una tipologia di proiettile non comunemente utilizzata nelle battute di caccia in quella zona. Chi ha sparato, consapevole del pericolo, non ha però avuto il coraggio di fermarsi per assumersi la responsabilità dell’accaduto, dileguandosi nel nulla.
Un appello a una maggiore prudenza: “Mi sento fortunata a essere viva”, ha dichiarato Irene, sottolineando come l’incidente avrebbe potuto coinvolgere chiunque. “La strada è attraversata ogni giorno da un traffico intenso di veicoli, e non è accettabile che accadano cose simili”. La donna ha quindi chiesto che vengano adottati controlli più rigorosi sulle attività venatorie, affinché non si ripetano tragedie simili. Nonostante la paura, Irene ha voluto lanciare un messaggio positivo: “Spero che quanto accaduto possa aiutare gli altri e stimolare un cambiamento”, ha aggiunto.
L’indagine in corso: Le forze dell’ordine di Ariano Irpino hanno avviato un’inchiesta sull’incidente, con il proiettile sequestrato come prova. Gli investigatori sono ora alla ricerca di indizi per identificare il cacciatore che ha sparato, un atto che, seppur frutto di un errore, potrebbe avere conseguenze molto gravi. Le autorità sono determinate a far luce su quanto accaduto, considerando la pericolosità della situazione.
Questo episodio ha rischiato di trasformarsi in una tragedia, ma fortunatamente Irene è riuscita a scampare il pericolo. La sua esperienza, però, ha sollevato una riflessione importante sulla necessità di garantire maggiore sicurezza nelle aree frequentate dai cacciatori, specialmente in prossimità di strade ad alto traffico.
Irene, pur ancora scossa, ha ribadito la sua gratitudine per essere viva, ma il suo appello rimane forte: “Avrei potuto non tornare a casa, ma mi auguro che la mia storia aiuti a proteggere gli altri”. Un monito che ci invita a riflettere sulla responsabilità individuale e collettiva, affinché simili episodi non accadano mai più.