L’immagine sopra è un dettaglio dell’opera “Il Quarto Stato” (1901) del pittore italiano Giuseppe Pellizza da Volpedo. Si tratta di una delle rappresentazioni più iconiche delle lotte sociali e dei movimenti operai dell’inizio del Novecento.
Il dipinto raffigura una marcia di lavoratori — uomini, donne e bambini — che avanzano con dignità e determinazione, simbolo della presa di coscienza collettiva e della rivendicazione dei diritti. È spesso associato al Primo Maggio proprio per la sua forza evocativa e simbolica legata al lavoro e alla giustizia sociale.
Il Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, affonda le sue radici nelle lotte operaie del XIX secolo, quando i lavoratori rivendicavano condizioni più umane, come la giornata lavorativa di otto ore.
La data fu scelta per commemorare gli eventi di Chicago del 1886, culminati nella tragica rivolta di Haymarket. In Italia, la prima celebrazione risale al 1890 a Torino, e nel 1919 la FIOM ottenne un accordo per la riduzione dell’orario a otto ore giornaliere.
Durante il fascismo, la festività fu spostata al 21 aprile, ma nel 1946 fu ripristinata al 1º maggio.
Un evento tragico legato a questa data è la strage di Portella della Ginestra del 1947, dove furono uccisi 14 lavoratori durante una manifestazione pacifica.
Oggi, la Festa dei Lavoratori è celebrata con eventi come il “concertone” di Roma, ma il suo significato originario rischia di essere offuscato. La realtà del lavoro in Italia nel 2024 presenta sfide significative: la precarietà è diffusa, con circa 2,8 milioni di lavoratori precari e un aumento dei contratti a tempo determinato e part-time .
La sicurezza sul lavoro è una preoccupazione costante, con 589.571 infortuni e 1.090 decessi registrati nel 2024.
L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo del lavoro: nel 2024, il mercato dell’IA in Italia ha raggiunto 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 58% rispetto all’anno precedente .
Il 21% dei lavoratori italiani utilizza regolarmente l’IA, sollevando interrogativi su come questa tecnologia influenzerà l’occupazione e le competenze richieste nel 2025 e negli anni a venire.
Dal punto di vista antropologico e sociologico, il lavoro è fondamentale per l’identità e la realizzazione personale. Tuttavia, la precarietà e l’insicurezza lavorativa compromettono la possibilità di pianificare il futuro, influenzando negativamente la natalità e la coesione sociale.
La difficoltà di costruire un progetto di vita stabile e soddisfacente è accentuata dalla concorrenza dell’automazione, della robotica e dell’IA, che minacciano di sostituire molte occupazioni tradizionali.
In questo contesto, il Primo Maggio dovrebbe essere un momento di riflessione sulle conquiste passate e sulle sfide presenti e future del mondo del lavoro.
È essenziale riaffermare i diritti dei lavoratori e adattare le politiche del lavoro alle trasformazioni in atto, garantendo sicurezza, stabilità e dignità a tutti.
Dai dati A.I.R.E.: L’Irpinia non è più terra di giovani ma nemmeno di anziani!
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