Lo scorso 18 maggio, nell’elegante cornice dell’antica sede dell’Ospedale dei Pellegrini di Napoli, il professor Franco Vittoria, docente di Storia delle Istituzioni Politiche presso l’Università “Federico II”, ha tenuto un approfondito intervento sui rapporti fra cattolicesimo e vita politica.
Rivolgendosi a una platea composta dai confratelli della “Augustissima Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti”, da giovani laureati e rappresentanti del terzo settore, Vittoria ha intrecciato riferimenti storici con acute riflessioni sul ruolo della dottrina cristiana nella costruzione di istituzioni aperte e partecipative.
Richiamando il valore costitutivo della solidarietà, il prof. Vittoria ha sottolineato come la carità, se intesa non come soccorso occasionale ma come impegno strutturale, costituisca il vero metro di giudizio della qualità democratica di una comunità .
Nel corso del confronto (con intellettuali del calibro di Gianni Cacace, Raffaele Cananzi, Mario Di Costanzo e don Tonino Palmese) animato da un vivace scambio di domande e proposte, è emersa la necessità di superare l’alternativa tra un’appartenenza confessionale autoreferenziale e un laicismo che ignori la dimensione spirituale dell’agire pubblico.
Vittoria ha argomentato che una democrazia autentica non può affrancarsi dal suo dovere verso gli ultimi, poiché la difesa del bene comune passa attraverso la promozione di politiche di inclusione capaci di valorizzare ciascuna persona.
Gli esempi storici evocati hanno messo in luce come le confraternite – e in particolare quella dei Pellegrini – abbiano rappresentato per secoli un modello di servizio civile, fungendo da laboratori di partecipazione e di prossimità concreta.

