Pensieri, riflessioni ed opinioni di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO – PMI INTERNATIONAL – Direttore AGENZIA EUROMEDITERRANEA DI SVILUPPO

L’Europa viene spesso descritta come un gigante addormentato. In realtà, più che addormentato, appare come un gigante buono, che per decenni ha preferito non muoversi troppo per non
togliere spazio agli altri. Questo atteggiamento, che affonda le radici nello spirito di pace e cooperazione che ha ispirato i padri fondatori dell’UNIONE, non è più sostenibile di fronte alle sfide del nostro tempo.
Economisti come Joseph Stiglitz, leader politici e figure autorevoli del calibro del Presidente Mattarella e Mario Draghi, hanno sottolineato che oggi l’Europa deve scegliere di rafforzare la propria autonomia politica, economica e strategica, oppure rischiare di rimanere schiacciata tra il caos americano e l’espansionismo russo cinese. La stabilità del nostro continente, se sostenuta da politiche coraggiose, può trasformarsi in un vantaggio competitivo, capace di attrarre investimenti e di consolidare un modello di sviluppo innovativo e sostenibile.
La strada passa da tre direttrici principali:
Nell’innovazione tecnologica non bisogna inseguire i monopoli delle Big Tech statunitensi, ma sviluppare un modello europeo basato su ricerca, open source, qualità e affidabilità;
Una difesa comune che l’Europa non può più delegare, insieme alla propria sicurezza, a Washington. Serve un’industria della difesa autonoma e integrata, al servizio della pace e della stabilità internazionale.
Una politica estera unitaria evitando la frammentazione paralizza che l’azione europea. È il momento di compiere un salto federale, costruendo una politica estera comune e un governo europeo vero, anche solo con chi è disposto a condividere questa visione.
Non si tratta di rinnegare la storia europea, anzi. L’Unione Europea ha avuto il merito straordinario di chiudere per sempre la stagione dei conflitti interni al continente e di garantire la pace tra i suoi membri. Oggi però è chiamata a un passo in più cioè a trasformarsi da spazio tollerante a potenza forte, rispettata e ascoltata nel mondo.
Un’Europa capace di difendere i propri popoli, la propria storia, cultura e tradizione, e allo stesso tempo di migliorare la qualità della vita di milioni di cittadini. Un’Europa che sappia fortificare il suo sistema produttivo e diventare un punto di raccordo tra Est e Ovest, tra Nord e Sud del mondo.
È il momento di scegliere. Solo con coraggio politico, investimenti nella tecnologia e nella difesa, con una visione comune, l’Europa potrà smettere di essere un gigante buono che resta fermo, e diventare finalmente un gigante forte, libero e rispettato.

