Corte Tributaria di Giustizia di Avellino. Il No alla soppressione e all’accorpamento di avvocati e commercialisti trova il sostegno di Enzo Alaia

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Com’è noto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha elaborato un piano che prevede la soppressione di 64 delle 103 Corti di Giustizia Tributaria, con l’obiettivo di semplificare la geografia giudiziaria del fisco attraverso l’accorpamento del 62% dei tribunali di primo grado, che successivamente indirizzeranno i ricorsi a Napoli o alla sezione staccata di Salerno.

In tale contesto, la sede di Avellino risulta particolarmente controversa, essendo destinata a fondersi con quella di Benevento, nonostante i numeri di ricorsi annuali – circa 1100 nel 2023 e oltre 1500 nel 2024 – e i parametri territoriali consentano al capoluogo irpino di mantenere autonomamente il proprio ruolo.

In risposta alla proposta ministeriale, istituzioni e rappresentanti del mondo legale e tributario hanno deciso di mobilitarsi: una riunione tenutasi presso la sede del Consiglio forense di Avellino ha visto la partecipazione di consiglieri regionali e professionisti del settore, i quali hanno annunciato l’intenzione di presentare una mozione bipartisan per opporsi a quello che definiscono un “taglio lineare ingiustificato”, evidenziando come i dati gestionali della Corte locale smentiscano la necessità di una sua soppressione.

Il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, Fabio Benigni, ha sottolineato il rischio che la chiusura del presidio implicherebbe conseguenze negative non solo per avvocati e commercialisti tributaristi, ma anche per l’intera cittadinanza, mentre l’avvocato Maria Carmela Picariello ha criticato il piano ministeriale, evidenziando come in un contesto di crisi economica e desertificazione territoriale la riduzione dei presìdi di giustizia, già avviata con la soppressione di tribunali e procure in altri comuni, risulti particolarmente deleteria.

Al medesimo incontro, Achille Benigni, presidente della Camera Provinciale degli Avvocati tributaristi, ha evidenziato come la soppressione della Corte di Avellino penalizzerebbe ulteriormente un territorio già colpito dalla chiusura di due tribunali, rimarcando che la città non rientra nei parametri fissati dalla legge delega per l’accorpamento delle corti minori.

Il presidente dell’Ordine dei dottori Commercialisti e dei Revisori Contabili, Mario Lariccia, ha aggiunto che l’iniziativa di sensibilizzazione non si configura come una lotta contro Benevento, ma come un necessario intervento per far valere dati oggettivi e parametri quantitativi che giustificano il mantenimento della sede avellinese, essendo il numero dei ricorsi sempre superiore alle soglie ministeriali di riferimento.

Inoltre, l’On. regionale Enzo Alaia ha espresso la ferma intenzione di opporsi all’ipotesi di accorpamento, facendo notare che la Corte di Giustizia Tributaria di Avellino rappresenta un presidio fondamentale per garantire l’accesso alla giustizia fiscale a quasi 400mila cittadini, e che la sua eventuale chiusura comporterebbe l’imposizione di spostamenti onerosi per imprese e cittadini, con un aggravio di tempi e costi che colpirebbe in particolare le piccole realtà economiche locali.
Alaia ha altresì dichiarato, in termini che hanno evidenziato la necessità di un intervento coordinato tra Regione e Parlamento, che presenterà una mozione in Consiglio regionale e coinvolgerà i parlamentari di Italia Viva affinché la questione venga affrontata anche a livello nazionale, ribadendo che la difesa del diritto alla giustizia e il buon funzionamento dei servizi per i cittadini trascende ogni considerazione di appartenenza territoriale.