
La Corte di Giustizia Tributaria di Avellino rischia di essere soppressa. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha incluso la sede irpina nel piano di accorpamento che prevede la chiusura di 64 delle 103 corti tributarie presenti in tutta Italia. Tra queste, Avellino potrebbe essere inglobata a Benevento, nonostante i dati non paiono giustificare tale scelta.
Una proposta ministeriale pensata per razionalizzare i servizi e ridurre il numero delle corti ha suscitato una forte opposizione da parte della Camera degli Avvocati Tributaristi di Avellino.
Achille Benigni, referente della Camera, sottolinea come la corte avellinese non solo rispetti i parametri ministeriali, ma li superi, registrando un elevato numero di procedimenti. Solo nel 2023, la corte ha trattato circa 1.500 ricorsi, con una proiezione di 1.594 per il 2024. “Con questi numeri – dichiara Benigni – Avellino non può essere soppressa, anzi, dovrebbe essere potenziata.”
L’ipotesi di accorpamento a Benevento è giudicata inappropriata dagli avvocati avellinesi, che la considerano inefficace e dannosa per l’utenza. Un trasferimento forzato potrebbe allungare i tempi di attesa e creare disagi sia per i professionisti sia per i contribuenti, compromettendo l’accesso alla giustizia tributaria.
Per contrastare il provvedimento, la Camera degli Avvocati Tributaristi di Avellino ha chiesto un’audizione presso il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria. L’obiettivo è sensibilizzare le istituzioni e bloccare una decisione che appare priva di fondamento.
Gli avvocati avellinesi sono determinati a difendere la permanenza della corte, ritenendo che la sua chiusura rappresenterebbe un grave danno per la giustizia tributaria locale e un ulteriore ostacolo per cittadini e imprese che necessitano di servizi efficienti e accessibili.