
Robert Francis Prevost, 69 anni, è stato eletto il 8 maggio 2025 papa con il nome di Leone XIV, diventando il primo pontefice nordamericano e il quattordicesimo ad adottare il titolo di “Leone” nella storia della Chiesa cattolica.
La fumata bianca, seguita dal tradizionale annuncio «Habemus Papam» pronunciato dal cardinale protodiacono Dominique Mamberti, ha conclamato la vittoria di Prevost al secondo scrutinio, dopo una breve ma intensa fase di votazioni.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago da padre francese-italiano e madre di origini spagnole, Prevost ha conseguito nel 1977 un Bachelor of Science in Matematica presso la Villanova University, seguito da un Master of Divinity alla Catholic Theological Union di Chicago nel 1982 e da un dottorato in Diritto Canonico al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo (1987).
Nel 1977 è entrato nell’Ordine di Sant’Agostino, emettendo la professione solenne nel 1981, e viene ordinato sacerdote il 19 giugno 1982 nella basilica di San Giovanni in Laterano per l’imposizione delle mani di monsignor Jean Jadot.
Tra il 1985 e il 1998 Prevost ha svolto un’intensa attività pastorale in Perù: cancelliere della prelatura di Chulucanas, docente di Diritto Canonico al seminario di Trujillo e membro del tribunale ecclesiastico regionale. Questo periodo gli ha valso la cittadinanza peruviana e il soprannome di “Latin Yankee” a Roma.
Rientrato negli Stati Uniti, ha guidato l’Ordine agostiniano come Priore Generale (2001–2013), prima di essere nominato vescovo titolare di Sufar e poi vescovo della diocesi di Chiclayo (2015–2023). Papa Francesco lo ha creato cardinale il 30 settembre 2023 e lo ha incaricato, nel gennaio 2023, di presiedere il Dicastero per i Vescovi nonché la Pontificia Commissione per l’America Latina, conferendogli un ruolo centrale nella selezione degli ordinari e nel processo di riforma della Curia.
Descritto come “di centro”, Prevost unisce un rigore accademico a uno sguardo compassionevole verso i più vulnerabili: ha criticato le politiche migratorie restrittive e si è schierato a favore di una Chiesa più inclusiva e vicina ai poveri, pur rimanendo prudente su tematiche etiche come le unioni omosessuali e il ministero femminile.
È poliglotta (inglese, spagnolo, italiano, francese, portoghese) e conserva una forte sensibilità per i problemi ambientali, facendo eco all’eredità di Francesco sui cambiamenti climatici.
Dal balcone di San Pietro, Leone XIV ha pronunciato il suo primo appello: “La pace sia con tutti voi” e ha invitato a “costruire ponti, non muri”, sottolineando la necessità di una “pace disarmata e disarmante” in un mondo segnato dai conflitti.
La scelta del nome richiama esplicitamente Leone XIII, autore di 86 encicliche tra cui la celebre Rerum Novarum (15 maggio 1891), fondamento della dottrina sociale contemporanea della Chiesa.
Nel nuovo ruolo, Leone XIV dovrà proseguire le riforme interne promosse da Francesco, affrontare la questione migratoria globale e rafforzare la lotta agli abusi, in un contesto geopolitico complesso segnato dalle guerre in Ucraina e dall’emergenza umanitaria in Gaza.
Il suo pontificato si apre con l’attesa di un equilibrio tra tradizione e innovazione, sul solco del dialogo e della misericordia.
(Antonio De Rosa)
