Il procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri, nella sua visita all’ITE Amabile di Avellino, diretto dalla DS Antonella Pappalardo, riferendosi agli ultimi episodi criminosi verificatisi ad Avellino e hinterland, ha sostenuto che nessun territorio può vantare una totale immunità dalla criminalità organizzata e ha dichiarato che le squadre investigative sono al lavoro per individuare eventuali segnali di infiltrazione mafiosa.
Secondo il Magistrato, la presenza di tossicodipendenti è indice della presenza di trafficanti, poiché la droga, non essendo acquistabile in farmacia, viene venduta da soggetti che poi reinvestono i proventi in attività illecite come il riciclaggio e altre forme di infiltrazione nell’economia locale.
Gratteri ha altresì evidenziato come l’approccio della camorra si sia trasformato: oggi, a suo avviso, non si fa più rumore attraverso atti di stragismo. Le mafie, grazie ai profitti derivanti dalla cocaina, possono non solo riciclare denaro ma anche corrompere più facilmente figure chiave, grazie a un progressivo abbassamento dei parametri etico-morali.
In questo scenario, il sistema mafioso si mostra particolarmente complesso da contrastare, poiché si fonda su un reciproco consenso popolare e interazioni dirette con la politica, l’economia e il mondo delle professioni, richiedendo così interventi su più fronti e non solo sul piano giudiziario.
In merito agli atti incendiari, le indagini hanno portato alla luce che dieci giorni fa un escavatore in un cantiere di via Pontieri, destinato alla realizzazione di uno stabile residenziale, è stato colpito da un raid incendiario.
È emerso che il mezzo, appartenente a un’azienda di Mercogliano specializzata nel movimento terra, presentava tracce di liquido infiammabile e che era stato praticato un varco nella recinzione del cantiere.
Episodi analoghi si erano verificati in precedenza, uno nel cantiere per la costruzione di un asilo nido a Sant’Angelo a Scala e, lo scorso maggio, altri due mezzi industriali erano stati dati alle fiamme in via Amatucci a Mercogliano.
Inoltre, le autorità hanno osservato che le modalità operative della criminalità si stanno evolvendo, adottando dinamiche differenti rispetto al passato.
Sul fronte delle riforme del sistema giudiziario, il magistrato ha espresso un giudizio molto critico, sostenendo che le misure adottate fino ad oggi – compresa la riforma Cartabia – risultino non solo inefficaci ma addirittura dannose, sia per il contrasto alle mafie sia per la corretta celebrazione dei processi.
Infine, le criticità del sistema carcerario non sono passate inosservate. Gratteri ha sottolineato che, in località come Bellizzi Irpino, la gestione delle carceri risulta fortemente compromessa dalla presenza mafiosa, favorita da una cronica carenza di personale e mezzi.
Egli ha proposto, ad esempio, di avviare interventi che prevedano il trasferimento dei detenuti tossicodipendenti in comunità terapeutiche, analogamente a quanto già fatto per alcuni malati mentali, e di recuperare ville confiscate alla criminalità organizzata, al fine di alleviare il sovraffollamento e rafforzare il controllo delle strutture.
In sostanza, le autorità giudiziarie sottolineano l’urgenza di adottare un approccio integrato che, oltre a potenziare le indagini, miri a riformare profondamente sia il sistema giudiziario sia quello penitenziario, per contrastare in modo efficace le nuove e complesse modalità di operare della criminalità organizzata.
Rispondendo, poi, alla domanda di una studentessa dell’Amabile, il Procuratore Gratteri, avrebbe definito “una scemenza” l’iniziativa di alcuni studenti irpini che esibivano striscioni con il messaggio “Antifascismo uguale mafia”, e ha esortato, in accordo con il collega di Avellino, Domenico Airoma, a monitorare piuttosto i messaggi diffusi sui social dai gruppi camorristi, sottolineando come le organizzazioni criminali sfruttino le piattaforme digitali per fare pubblicità, seguendo le stesse tendenze e strategie di un’azienda moderna.
Il Magistrato ha evidenziato che, mentre un tempo la camorra si ostentava su Facebook mostrando ricchezza e potere, oggi si sposta su TikTok per attrarre i giovani, specialmente quelli provenienti da contesti svantaggiati e facilmente influenzabili.
Inoltre, il Procuratore avrebbe commentato il cambiamento nei gusti musicali, osservando che il passaggio dalla tradizionale musica neomelodica alla trap contribuisce a diffondere modelli di violenza e offesa, in particolare nei confronti delle donne. Gratteri ha espresso preoccupazione per l’impatto di tali messaggi, evidenziando come anche alcuni contenuti televisivi possano incentivare comportamenti imitativi tra i giovani.
In sintesi, le autorità sembrano convinte che le mafie non solo siano aggiornate con i tempi, ma che operino con una logica imprenditoriale, utilizzando i social media come strumento chiave per modellare l’immaginario e le aspirazioni delle nuove generazioni.
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