Un dramma familiare ha scosso profondamente la comunità di NOLA (NA). In un’abitazione del paese tranquillo paese dell’area nolana, un giovane di 25 anni, identificato con le iniziali V.R., ha ucciso la sorella di 23 anni, N.R., colpendola ripetutamente – circa 20 volte – con un coltello da cucina.
Dopo l’aggressione, il ragazzo ha effettuato una videochiamata alla madre, mostrando il corpo della sorella e confessando quanto accaduto.
I vicini parlano di una tragedia annunciata, perché i litigi tra i due ragazzi erano frequenti e violenti.
La tragedia si è consumata nel pomeriggio di oggi, 19 novembre 2025. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della compagnia di Nola e il personale del 118, che non ha potuto far altro che constatare il decesso della giovane.
L’arma del delitto è stata ritrovata nell’abitazione e il fratello è stato immediatamente fermato e condotto in caserma.
Secondo le prime ricostruzioni, il giovane avrebbe parlato di un improvviso raptus che lo avrebbe spinto a colpire la sorella. Entrambi erano seguiti da un centro di salute mentale della zona, dettaglio che apre interrogativi sulla gestione dei percorsi di cura e sull’adeguatezza del supporto ricevuto.
La comunità di San Paolo Bel Sito è sotto shock. I vicini hanno raccontato di una famiglia conosciuta e stimata, che mai avrebbe fatto pensare a un epilogo simile.
La notizia si è diffusa rapidamente, suscitando dolore e incredulità. In molti si sono recati nei pressi dell’abitazione per manifestare vicinanza alla madre, rimasta segnata da una tragedia che ha colpito due dei suoi figli nello stesso momento: uno morto e l’altro arrestato.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Nola, dovranno chiarire le dinamiche precise dell’accaduto e valutare la posizione di V.R., che al momento è sotto custodia.
Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze e verificando eventuali precedenti episodi di tensione tra i fratelli. L’attenzione è rivolta anche alle condizioni psicologiche del giovane, per comprendere se vi fossero segnali premonitori che avrebbero potuto evitare l’esplosione di violenza.
Il caso ha riacceso il dibattito sulla fragilità di alcune situazioni familiari e sulla necessità di un sostegno più capillare per chi vive condizioni di disagio mentale. La vicenda non è soltanto un fatto di cronaca nera, ma un campanello d’allarme che richiama l’importanza di un sistema di prevenzione e di ascolto.
La comunità di Nola, insieme ai comuni limitrofi, si stringe intorno alla famiglia, mentre resta forte il senso di smarrimento di fronte a un gesto che ha spezzato due vite e lasciato un segno indelebile.

