
Venerdì 13 giugno, alle ore 18:30, un corteo partirà dall’ingresso della scuola dell’infanzia di Mugnano del Cardinale per manifestare contro l’installazione di una nuova antenna 5G a pochi passi dall’asilo.
Lo slogan scelto dagli organizzatori – “Chi è contro ci venga in contro” – riflette l’urgenza di far sentire la voce delle famiglie e di pretendere trasparenza da parte dell’amministrazione locale.
“No 5G, salviamo i nostri figli” recita la locandina, firmata dal gruppo Nuova Alleanza Popolare, che invita cittadini ed associazioni a unirsi in difesa del diritto alla salute e alla sicurezza dei più piccoli.
L’iniziativa di Mugnano si inserisce in un contesto di crescenti tensioni, esplose definitivamente lo scorso 10 giugno quando, senza alcun preavviso, un camion ha scaricato i componenti dell’antenna davanti all’asilo comunale. In un comunicato durissimo, i consiglieri di Nuova Alleanza Popolare hanno definito l’episodio “un atto gravissimo, codardo e offensivo verso i bambini e le loro famiglie”, chiedendo le dimissioni immediate del sindaco e della giunta, l’immediata sospensione dei lavori e un’inchiesta sulle responsabilità politiche e amministrative.
Le ragioni del “No 5G” toccano principalmente due ambiti. Sul piano sanitario, molti manifestanti citano studi che mettono in guardia dagli effetti a lungo termine dell’esposizione alle onde millimetriche: si parla di possibili rischi tumorali, di disturbi neurologici e di alterazioni del sistema immunitario. Sul versante ambientale, l’installazione diffusa di ripetitori finirebbe per deturpare il paesaggio rurale irpino e potrebbe influire negativamente su flora e fauna, già sotto pressione per il dissesto idrogeologico e l’abbandono dei terreni.
Nonostante i pareri degli esperti siano tuttora discorsi sul livello di pericolosità delle antenne 5G, ci si appella al principio di precauzione e all’opportunità di prediligere, in caso di installazioni “obbligatorie”, zone lontane dai centri abitati e dalle scuole, opportunamente previste nel PUC o in un apposito piano comunale.
A Mugnano come ad Avella e Baiano, i comitati locali hanno più volte organizzato tavole rotonde, convegni e fiaccolate per sensibilizzare l’opinione pubblica e lamentato come il quadro normativo tenda a favorire le società di telefonia, lasciando ai cittadini poche armi di prevenzione.
In questo scenario, sindaci e consigli comunali si trovano a dover bilanciare l’interesse pubblico per le nuove tecnologie – indispensabili per garantire connettività e sviluppo economico – con la salvaguardia della salute e dell’ambiente.
A Mugnano del Cardinale i promotori del corteo chiedono non tanto il rifiuto tout court del progresso, ma la sospensione di ogni progetto fino a quando non saranno prodotti pareri tecnici e studi indipendenti sull’impatto delle antenne 5G.
Invitano inoltre le istituzioni locali a coinvolgere i cittadini in assemblee pubbliche e a rivedere i regolamenti urbanistici, imponendo distanze minime da scuole, asili nido, ospedali e aree verdi.
L’appuntamento di venerdì rappresenta dunque un banco di prova per l’amministrazione comunale: dimostrare di ascoltare le preoccupazioni diffuse sul territorio o confermare la linea del silenzio e dell’imposizione. Per tanti genitori irpini, la posta in gioco è chiara: non si tratta solo di un’antenna, ma della tutela del benessere delle future generazioni e del diritto di vivere in un territorio più sano e partecipato.