Il Seminario Interregionale Campania-Basilicata tenutosi a San Mauro la Bruca (SA), alcuni giorni fa, ha offerto una fotografia nitida, per molti versi commovente, del nostro Sud: un territorio ricco di risorse, identità, storia, cultura e natura straordinarie, ma anche segnato da fragilità strutturali, spopolamento e una preoccupante distanza tra idee e azione concreta.
In tanti interventi si è ribadito che le soluzioni esistono. E che al Sud le idee non sono mai mancate.
Il vero problema è mettere a sistema queste idee, renderle applicabili, concrete, operative.
Serve una svolta, e questa svolta può avvenire solo se impariamo finalmente a fare rete, a fare sistema, a fare squadra, superando campanilismi, personalismi e frammentazioni.
La Confederazione delle Imprese nel Mondo – PMI International – da sempre promuove la cultura della rete tra pubblico e privato, del partenariato reale, della cooperazione tra imprese, istituzioni, enti locali, parchi, GAL, comunità montane, associazioni sociali e culturali. Ma oggi, nel pieno di una fase di trasformazione epocale, questo non basta più.
La vera sfida è coinvolgere i giovani.
La loro assenza nei processi decisionali è evidente e grave. Non basta parlare di futuro: il futuro va costruito con loro, non solo per loro.
Giovani imprenditori, studenti, professionisti, startupper, volontari devono essere posti al centro della visione strategica. Devono poter partecipare attivamente, decidere, proporre, sperimentare. Solo così sarà possibile avviare una nuova fase in cui le energie fresche e innovative si incontrino con l’esperienza e le competenze di chi da anni lavora per il territorio.
I territori delle aree interne hanno bisogno di una governance nuova, leggera ma incisiva, capace di programmare e negoziare, di attrarre fondi e trasformarli in valore duraturo. Serve un organismo unitario che sappia dare corpo e continuità alle progettualità, con una cabina di regia rappresentativa delle componenti istituzionali, imprenditoriali e sociali. Un soggetto che faccia sintesi, che unisca le forze, che accorci le distanze.
Non è più il tempo delle dichiarazioni d’intenti, ma quello dell’azione condivisa e consapevole.
Abbiamo visto quanto valore può generare il turismo identitario, lento, sostenibile, spirituale.
Abbiamo compreso il potenziale delle reti tematiche – dalla Dieta Mediterranea ai percorsi religiosi, dalle colture DOP e IGP alla rigenerazione dei borghi.
Ma questi valori non si auto-organizzano: hanno bisogno di una regia e di gambe solide per camminare.
Come PMI INTERNATIONAL siamo pronti a fare la nostra parte.
Abbiamo la rete, abbiamo la visione, abbiamo le imprese.
Ma occorre un salto culturale collettivo: quello che sposta il focus dal “fare da soli” al “fare insieme”, dal “parlare di giovani” al “costruire con i giovani”, dal “difendere il proprio orto” al “coltivare la terra comune”.
È questa la strada per cambiare davvero il destino dei nostri territori e migliorare la qualità della vita di chi li abita.
Il tempo della svolta è adesso.
Facciamo in modo che questa volta non resti solo una bella occasione mancata.

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