Tra San Pietro e Bruxelles: come l’Italia – nonostante una certa ironia dei “negazionisti”- è diventata il crocevia della diplomazia internazionale

Immagine fake (ironico-satirica) del falso incontro sulla Circumvesuviana- (Credits: Social etc.)
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Mentre sui Social – oserei dire, per fortuna – il complesso momento geopolitico attuale viene talora stemperato con una certa ironia “nazional-popolare” (si veda la foto-fake qui sopra: secondo cui l’importante incontro tra Trump e Zelensky si sarebbe tenuto sulla Circumvesuviana!), l’Italia si è ritrovata a fungere da punto d’incontro dei grandi protagonisti della diplomazia mondiale, contribuendo, con la sua rafforzata credibilità internazionale, a  favorire concretamente il ripristino di delicati equilibri diplomatici e politici.

Nel silenzio solenne della Basilica di San Pietro, in occasione delle esequie di papa Francesco, si è avuto un incontro dal forte valore diplomatico. Nella giornata di ieri, 26 aprile 2025, proprio all’interno di una saletta laterale (foto sotto), il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono ritrovati faccia a faccia per circa quindici minuti, come testimoniato dalle immagini Reuters: tre sedie erano state inizialmente predisposte – probabilmente per ospitare anche il Presidente francese Macron o, forse, per la traduttrice – ma ben presto la terza è stata rimossa, lasciando solo Trump e Zelensky in un colloquio privato e intenso.
Le agenzie parlano di discussioni incentrate su un possibile cessate il fuoco e su nuove sanzioni economiche verso Mosca, con Trump che avrebbe condannato gli ultimi attacchi russi e Zelensky che ha ribadito la necessità di un “cessate il fuoco incondizionato” per garantire una pace duratura.

(Foto reale del vero incontro in Vaticano)

A tale importante confronto, oggi, 27 aprile, è seguito un lungo colloquio telefonico della nostra premier Giorgia Meloni con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.

Secondo una nota di Agenzia Nova, al centro della conversazione erano il sostegno militare ed economico all’Ucraina e le tensioni sui dazi tra Stati Uniti ed Europa, un tema cruciale per le esportazioni italiane. Von der Leyen ha assicurato il continuo impegno dell’Unione, mentre Meloni ha sottolineato la necessità di salvaguardare le filiere produttive nazionali pur mantenendo un mercato unico coeso.

Fra questi appuntamenti internazionali, l’Italia non ha trascurato di celebrare l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, il 25 aprile.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio hanno deposto insieme la corona d’alloro al Milite Ignoto sull’Altare della Patria. In quell’occasione, Meloni ha invitato a rinnovare “l’impegno affinché questa ricorrenza diventi sempre più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia”.

In pochi giorni, l’Italia ha così incarnato due volti: da un lato, l’accoglienza di vertici diplomatici di portata mondiale, dall’altro, l’affermazione di quel legame con la propria storia che unisce cittadini e istituzioni.

Mentre Roma si prepara ad affrontare le sfide economiche e politiche interne – dal budget europeo alle tensioni sugli assetti continentali – la credibilità guadagnata sui palcoscenici internazionali potrà rivelarsi un patrimonio prezioso per gli equilibri futuri.


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