Cinque persone indagate per atti persecutori avvenuti nell’agosto 2024 a Sirignano nei confronti di un minore. La notizia di oggi è – semplicemente – che l’iter giudiziario e investigativo continua.
Ne parlammo, estesamente, in un approfondito articolo, al quale si rimanda. Il brutto episodio, avvenuto nell’agosto del 2024, giunse ad avere rilevanza nazionale – presumibilmente eccessiva – e suscitò diverse reazioni, comprendenti un certo esibizionismo mediatico unito a tentativi di minimizzare l’accaduto e generalizzazioni luogo.
In breve – e in generale – in quell’occasione, a nostro modo di vedere, mancò il giusto equilibrio nella comunicazione e si corse il rischio di infangare una realtà locale, tranquilla e ospitale, facendola apparire alla stessa stregua di alcune periferie degradate e violente, il cui malessere è stato a sua volta ampiamente strumentalizzato da certa letteratura infima ma di successo mondiale che, a detta di molti, spinge all’emulazione le fasce meno acculturate e più vulnerabili.
In quell’articolo, pur riconoscendo la necessità di accertare i fatti e di far valere la Legge, invitammo ad evitare strumentalizzazioni e a far lavorare con fiducia le Autorità, nel rispetto dei minori coinvolti e dei principi etici e deontologici indicati nella “Carta di Trieste” e trattando la notizia senza cadere in fastidiosi sensazionalismi e ingiusti pregiudizi.
In sintesi il caso riguardò un grave episodio di bullismo ai danni di un minore di Sirignano, documentato in video e divulgato dal parlamentare Francesco Emilio Borrelli.
Nel materiale video, un ragazzino è soggetto a violenze fisiche e psicologiche (che, nelle modalità di svolgimento, richiamano alla mente alcuni comportamenti riscontrabili in una controversa e poco edificante filmografia) in due occasioni distinte: in una, la vittima è aggredita, derisa e costretta a gesti umilianti; in un’altra, riceve minacce per impedirgli di denunciare i fatti, accompagnate da ulteriori aggressioni.
La notizia di oggi è – semplicemente – che l’inchiesta e il procedimento giudiziario stanno facendo il loro corso, com’è giusto che sia.
Cinque sono le persone, compresi due maggiorenni, attualmente coinvolte nell’indagine della Procura di Avellino e del Tribunale per i Minorenni di Napoli con l’accusa provvisoria di atti persecutori.
I servizi sociali, le forze dell’ordine e la magistratura stanno procedendo con gli accertamenti tecnici e investigativi per fare piena luce sulla triste vicenda.
Nel frattempo, tutte le persone coinvolte, e in particolar modo i minori, devono essere ritenute innocenti fino un definitivo accertamento di colpevolezza stabilito da sentenza irrevocabile evitando, possibilmente, atti di sciacallaggio mediatico.
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