Caso bullismo a Sirignano: lasciamo lavorare con fiducia gli inquirenti.

(Credits: IRPINIATTIVA.NEWS)
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Il brutto episodio di bullismo tra ragazzini verificatosi a Sirignano (Av) venerdì scorso continua a sconvolgere  la comunità locale mentre – purtroppo – si assiste, da un lato, a sospette strumentalizzazioni mediatiche e, dall’altra, a possibili tentativi di minimizzare quanto accaduto.

Forse sarebbe il caso di smetterla e aspettare che la giustizia faccia il suo corso, anteponendo a tutti gli eventuali e poco edificanti secondi fini gli interessi dei minori (di tutti i minori) e quello, supremo, della giustizia.

L’episodio di Sirignano è serio, principalmente perché la vile aggressione è stata compiuta ai danni di un ragazzino di buoni sentimenti, dallo sguardo limpido e dal fisico mingherlino, che suscita immediata tenerezza e sentimenti spontanei di protezione, e i cui genitori hanno diritto comprendere fino in fondo la tipologia di maltrattamenti a cui il ragazzino è stato sottoposto, compresi eventuali “non detti”.

Le Autorità preposte stanno accertando i fatti e ascoltando tutte le persone coinvolte e, sicuramente, si giungeranno presto ad appurare la verità e a sanzionare i responsabili. Perciò: lasciamole lavorare con la fiducia che meritano.

Contemporaneamente, bisogna stare molto attenti a non favorire comportamenti emulativi. Errore in cui si può incorrere involontariamente anche diffondendo notizie poco precise relative alla cosiddetta “impunibilità” dei ragazzi minori di 14 anni.
Poiché è noto (vedi link) che, seppure i minori di 14 anni non siano direttamente imputabili, la Procura dei Minori può comunque prendere provvedimenti verso quei minori eventualmente ritenuti socialmente pericolosi.
Infatti, in questi casi, il giudice può disporre misure di sicurezza come la libertà vigilata o il collocamento in comunità (ex riformatori giudiziari), oltre che – chiaramente -giungere a valutare, con la collaborazione degli assistenti sociali, se sia il caso di prendere provvedimenti nei confronti dei genitori.

Insomma: diffondere “fake news” sulla presunta assenza di conseguenze legali per i minori che si rendano responsabili di gravi reati, oltre che non corrispondere al vero, potrebbe innescare pericolosi episodi emulativi, come se a far deviare dalla retta via alcuni ragazzi poco seguiti dalle famiglie non bastassero – come hanno ammonito illustri personaggi – una certa cinematografia e alcuni filoni musicali piuttosto discutibili.

Questo in linea generale.

Con riferimento al brutto caso d Sirignano – che ha gettato un’ombra sulla pacifica e accogliente comunità locale – non ci resta che attendere la fine delle indagini in corso, ponendo attenzione a rispettare la privacy di tutte le persone coinvolte, senza né ingigantire né minimizzare i fatti per finalità diverse da quella – sacrosanta -di giungere a stabilire la verità giudiziaria, e di proteggere e recuperare tutti i minori coinvolti, seppur sanzionando chi si sia reso responsabile di atti illeciti, chi sia venuto meno al su ruolo educativo e anche chi, potendo intervenire, non è intervenuto.

Ad ogni buon conto, al fine di tutelare i diritti di tutte le persone coinvolte, si precisa che per le condotte illecite al vaglio della competente Autorità Giudiziaria, sulla base del principio di presunzione di innocenza, l’eventuale colpevolezza delle persone sottoposte a indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

 


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