
Un evento sconcertante si è verificato ieri, il 24 aprile, nel carcere di Ariano Irpino. Un agente della polizia penitenziaria, che prestava servizio nello stesso istituto, è stato arrestato dai suoi stessi colleghi. L’agente è stato trovato in possesso di una quantità considerevole di sostanze stupefacenti, tra cui marijuana, cocaina e una forma liquida di droga, per un totale di circa 4,4 chilogrammi.
Oltre alle droghe, l’agente aveva con sé anche una serie di articoli elettronici, tra cui schede SIM per cellulari, 22 smartphone, 22 caricabatterie e 3 router. Inoltre, è stata trovata una collana d’oro.
Secondo quanto appreso, l’agente stava per consegnare questi articoli ai detenuti. Il suo comportamento insolito ha destato sospetti tra i suoi colleghi, che hanno deciso di perquisirlo.
Dopo l’arresto, l’agente è stato posto agli arresti domiciliari. Questo episodio ha suscitato molte preoccupazioni e domande sulla sicurezza interna delle istituzioni penitenziarie.
Il presidente del sindacato dei poliziotti penitenziari Uspp, Giuseppe Moretti, e il segretario regionale per la Campania, Ciro Auricchio dichiarano in una nota: “Merito al Comando di Polizia Penitenziaria per il fermo dell’agente. Reati del genere non dovrebbero mai accadere e i colleghi che se ne sono resi autori vanno prontamente intercettati e allontanati perché non degni di indossare la nostra uniforme e perché mettono a repentaglio la sicurezza interna. Per questo rivogliamo tutto il nostro apprezzamento al Comando ed ai colleghi del Corpo di Polizia Penitenziaria dell’istituto di Ariano Irpino che tra mille difficoltà quotidiane assolvono al nobile mandato istituzionale che la legge e la Costituzione ci affida e riescono a garantire l’ordine e la sicurezza interna”.