Il 14 aprile scorso, grazie alla prontezza della badante, un grosso tentativo di raggiro telefonico ai danni di un’anziana di Avellino è stato neutralizzato sul nascere. Vittima di turno una signora residente in centro città, contattata da due truffatori che si spacciavano per agenti delle Forze dell’Ordine: «Tuo nipote ha provocato un incidente grave, se non versi subito 3.500 € finirà in galera», la minaccia lanciata al telefono. Quando uno dei falsi “carabinieri” si è presentato all’appuntamento per ritirare il denaro, si è trovato davanti gli uomini della Squadra Mobile, intervenuti tempestivamente grazie alla telefonata al 113. Per entrambi i malviventi sono così scattate le manette con l’accusa di tentata truffa.
Nella versione fornita dalla Questura, i due malviventi avevano studiato a tavolino il classico schema del “finto incidente”, ma stavolta la campagna informativa rivolta agli anziani – tramite volantini, trasmissioni locali e incontri di prossimità – ha innalzato il livello di guardia delle potenziali vittime.
Solo pochi giorni prima, il 8 aprile a Quadrelle, un’anziana madre di un noto penalista è caduta vittima del medesimo tipo di raggiro, ma questa volta i truffatori hanno messo le mani su oltre 50.000 euro in monili d’oro, convincendo la signora che il nipote fosse accusato di omicidio e dovesse evitare il carcere con una “cauzione” in contanti. Il colpo è riuscito: solo al termine della consegna, la donna ha scoperto la frode e denunciato l’accaduto.
Il giorno seguente, però, l’opera di sensibilizzazione dei Carabinieri del Comando Provinciale ha permesso di intercettare sei tentativi di truffa fra Sirignano, Mugnano del Cardinale e Quadrelle, neutralizzati sul nascere da anziani allertati a riconoscere il raggiro e a chiamare il 112.
Questi episodi dimostrano come, in Irpinia, la battaglia contro truffe e microcriminalità richieda un approccio a 360°: da un lato, la repressione puntuale da parte di Carabinieri e Forze di Polizia; dall’altro, la costante informazione e il coinvolgimento della comunità, in particolare delle fasce più vulnerabili. Per proteggere gli anziani – e tutti i cittadini – è fondamentale non abbassare mai la guardia: non aprire mai a sconosciuti, verificare direttamente con i familiari eventuali comunicazioni allarmistiche, chiamare subito il 112 e diffondere le buone pratiche apprese anche agli amici e ai vicini di casa. Solo così si potrà mantenere alto il livello di protezione e prevenire nuovi raggiri.
A G G I O R N A M E N T O 18/04/2025 (Fonte: Questura di Avellino – Area Stampa)
Poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Avellino hanno tratto in stato di arresto in flagranza due persone residenti a Casalnuovo di Napoli (NA), ritenute gravemente indiziate, allo stato delle indagini e salvi gli ulteriori sviluppi processuali, del reato di tentata truffa aggravata.
In particolare, in seguito alla segnalazione sul numero di emergenza 112, da parte del figlio della vittima circa un possibile tentativo di truffa in danno dell’anziana madre residente nel centro di Avellino, era predisposto un servizio di osservazione nella zona ed era raggiunta immediatamente l’abitazione della persona offesa.
La signora, che in quel momento si trovava con una badante, era trattenuta al telefono da uno dei malfattori, ma la badante riusciva a telefonare al figlio che, restando in collegamento telefonico con la stessa, riusciva ad informare gli agenti della Squadra Mobile, aggiornandoli man mano di quanto stava accadendo.
I poliziotti così individuavano un giovane indossante una tuta ed un cappellino che si avvicinava ai citofoni della palazzina di residenza della vittima ed entrava nell’abitazione, dopo essersi qualificandosi come delegato del Tribunale. Gli agenti decidevano quindi di seguire il giovane e bloccarlo all’interno dell’abitazione. Contestualmente altra pattuglia riusciva a bloccare il complice che era in un’ auto parcata poco distante.
Si accertava pertanto che la vittima aveva ricevuto poco prima sull’utenza fissa una telefonata nel corso della quale l’interlocutore, qualificatosi come maresciallo capo dei Carabinieri, riferiva che il di lei nipote aveva provocato un sinistro stradale causando lesioni gravi all’altra persona coinvolta. Tuttavia, al fine di evitarne l’arresto, le veniva proposto il pagamento della somma in denaro di € 11.500,00 che sarebbero serviti per il pagamento di una multa del Tribunale. La vittima riferiva di non detenere l’intera somma ma di custodire una somma inferiore in contanti; per cui l’interlocutore, senza mai interrompere la telefonata, invitava la stessa a prelevare il denaro, precisando che di lì a poco sarebbe giunto un incaricato del Tribunale a ritirare il tutto. Pochissimi istanti dopo, infatti, al citofono, suonava un uomo che confermava di essere l’incaricato del Tribunale, chiedendo se fosse pronto il denaro. L’azione criminosa, però, non riusciva ad essere portata a termine, grazie al tempestivo intervento dei poliziotti.
Per quanto accertato, le persone fermate erano dichiarate in stato di arresto.
Il P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, avvisato dell’arresto, disponeva il trattenimento degli arrestati nelle camere di sicurezza, in attesa dell’udienza di convalida e del rito per direttissima.
Nella mattinata di ieri 17 c.m., si è svolta l’udienza innanzi al G.I.P. del Tribunale di Avellino, il quale ha convalidato l’arresto operato ed applicato, agli indagati, la misura cautelare degli arresti domiciliari per uno e la misura cautelare dell’obbligo di firma per l’altro.
Inoltre, in considerazione anche delle segnalazioni a loro carico, era disposto per entrambi il foglio di via obbligatorio dalla città di Avellino per anni quattro.
Le contestazioni sono allo stato provvisorie e la colpevolezza della persona sottoposta alle indagini sarà accertata solo all’esito del giudizio definitivo.
