
È confermato: a partire dal prossimo mese di ottobre, lo sportello bancario di Intesa San Paolo (ex Banco di Napoli) di Avella, chiuderà i battenti.
I clienti attualmente gestiti dalla filiale di Avella saranno trasferiti agli sportelli di Baiano e Mugnano del Cardinale.
Apparentemente, questa decisione potrebbe essere ritenuta un segnale di peggioramento economico dell’area, per cui le banche (che una volta, ad Avella, avevano ben tre sportelli) non avrebbero più interesse a mantenere una sede sul territorio avellano.
Tuttavia – pur non disponendo di dati certi – verrebbe da dire che la realtà avellana non sia affatto in declino. Le attività connesse direttamente o indirettamente all’edilizia sembrano mostrare ottima salute, così come quelle legate al settore del turismo, in costante crescita.
È pur vero che il settore corilicolo negli ultimi anni è un po’ in affanno, ma non tale da determinare una crisi così impattante, anche perché le aziende aventi un’estensione tale da consentirgli il raggiungimento di un “reddito comparabile” si contano sulle dite di una mano. Inoltre, una buona parte della cittadinanza è impiegata nel settore pubblico o in quello del commercio e di certo non risente della contingenza negativa più di quanto non succede nel resto del mandamento o d’Italia.
Le cause principale di tale chiusura, pertanto, sembrano essere quelle comuni al resto d’Italia, tra cui la digitalizzazione dei servizi bancari, la ricerca della riduzione dei costi e la concentrazione del settore.
Nel 2024, altri 7 comuni italiani hanno visto chiudere la loro ultima filiale bancaria nei primi tre mesi dell’anno e che si aggiungono ai 3.282 comuni che negli anni precedenti hanno perso le loro filiali.