
La ricorrenza del 9 maggio nasce dall’idealismo lungimirante di Robert Schuman, che 75 anni fa, nel 1950, tracciò la via a un progetto politico inedito: avvicinare le nazioni europee attraverso la messa in comune delle risorse chiave per l’economia e, soprattutto, per la difesa. La celebre “Dichiarazione Schuman” suggeriva di istituire una Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), dando vita di fatto a un organo sovranazionale capace di superare le rivalità nazionali e garantire un equilibrio di interessi tale da rendere il duplice conflitto franco‑tedesco letteralmente impensabile.
Quel primo passo segnò l’alba di un processo graduale e a più stadi: dalla CECA si arrivò alla Comunità economica europea (CEE) nel 1957, poi alla Comunità europea (1973) e infine all’Unione Europea con il Trattato di Maastricht (1992). Ogni tappa fu caratterizzata da tensioni, aperture, allargamenti. Gli ultimi decenni hanno visto l’ingresso di Paesi dell’Est, dilatare i confini dell’inclusione, e parallelamente affrontare sfide interne come la crisi economica del 2008, la Brexit, e oggi le tensioni geopolitiche in Ucraina.
Celebrare la Giornata dell’Europa significa anzitutto rinnovare l’impegno verso i valori cardine che animano il progetto europeo: la democrazia parlamentare, il rispetto delle libertà fondamentali, la tutela dei diritti umani e sociali, la solidarietà tra Stati e cittadini. È un’occasione in cui istituzioni come il Parlamento di Strasburgo, la Commissione di Bruxelles e il Consiglio europeo promuovono dibattiti pubblici, mostre itineranti, concerti e iniziative interculturali nelle piazze e nelle scuole. Molte città organizzano le “Porte Aperte” alle sedi europee, permettendo ai cittadini di conoscere da vicino il funzionamento dell’apparato comunitario.
Il significato odierno di questa celebrazione si arricchisce ulteriormente se si guarda alle sfide globali: cambiamenti climatici, migrazioni, cybersecurity, contrapposizioni economiche. L’UE, pur con tutte le sue contraddizioni, si propone come laboratorio di innovazione normativa e modello di cooperazione multilaterale, dimostrando che anche realtà con storie, lingue e tradizioni molto diverse possono trovare una sintesi pacifica e produttiva.
Sul piano culturale, la Giornata dell’Europa alimenta lo scambio tra studenti (programmi Erasmus+), ricercatori (Horizon Europe) e operatori economici, rafforzando il senso di appartenenza a una comunità sempre più ampia. L’attenzione alle nuove generazioni è massima: dibattiti su futuro digitale, educazione alla cittadinanza europea e workshop sul ruolo dei giovani nella costruzione di un’Europa più verde e inclusiva animano istituti e associazioni giovanili.
In prospettiva, la ricorrenza del 9 maggio stimola una riflessione sui prossimi traguardi: completare l’unione bancaria, realizzare un mercato unico digitale autentico, uniformare criteri comuni di difesa e gestione delle crisi, e proseguire il dialogo con i Paesi vicini. Ogni anno, la Giornata dell’Europa diventa dunque specchio delle conquiste già raggiunte e mappa dei percorsi ancora da compiere, ricordando che l’unità si costruisce passo dopo passo, nel rispetto delle diversità e attraverso la partecipazione attiva di tutti i cittadini.