Scuola 2025, Valditara vara il ‘5 in condotta’, l’arresto in flagranza per chi aggredisce insegnanti e il consenso scritto per l’educazione sessuale

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Il 30 aprile 2025 il Consiglio dei Ministri ha esaminato e trasmesso al Parlamento quattro provvedimenti proposti dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: due decreti del Presidente della Repubblica relativi alla valutazione della condotta e del comportamento degli alunni e due disegni di legge, uno sul consenso informato delle famiglie per le attività di educazione sessuale e l’altro sull’inasprimento delle misure sanzionatorie e di sicurezza per chi aggredisce il personale scolastico.

Per quanto riguarda la valutazione degli studenti della scuola secondaria, Valditara ha spiegato che il “cinque in condotta” comporterà la bocciatura automatica e il “sei in condotta” il rinvio a settembre, fino al superamento di un esame di riparazione in cui lo studente dovrà presentare un elaborato critico sul proprio comportamento.
Le nuove indicazioni estendono queste misure alle ipotesi di bullismo grave e sostituiscono la sospensione con attività di cittadinanza attiva e solidale.

Il disegno di legge in materia di tutela del personale scolastico introduce l’arresto obbligatorio in flagranza – escluso per i minori – per chiunque commetta lesioni personali a danno di docenti e dirigenti scolastici, innalzando la pena prevista per le lesioni lievi da un intervallo di 6 mesi-3 anni a uno di 2-5 anni di reclusione.

Il ddl sul consenso informato in ambito scolastico stabilisce che, per partecipare a qualunque corso o iniziativa extracurricolare su temi di educazione affettiva e sessuale (inclusi eventuali esperti esterni), le scuole dovranno acquisire preventivamente il consenso scritto delle famiglie, corredato da dettagli su materiali, modalità e finalità. Le attività di educazione sessuale non potranno essere svolte nella scuola dell’infanzia e primaria al di fuori degli ordinari programmi di biologia.

Già con la circolare prot. n. 15184 dell’8 febbraio 2023 il Ministero aveva disposto che, in caso di episodi di violenza nei confronti del personale scolastico, i dirigenti segnalino tempestivamente i fatti all’Ufficio Scolastico Regionale, il quale trasmette la documentazione al Ministero per l’attivazione del patrocinio legale dell’Avvocatura Generale dello Stato nelle sedi civile e penale.

I docenti possono inoltre tutelarsi attraverso le norme ordinarie: l’articolo 2043 del codice civile, che impone il risarcimento del danno ingiusto a chi compie un fatto doloso o colposo, e l’articolo 582 del codice penale, che punisce chi cagiona lesioni personali.

Il ministro Valditara ha richiamato l’articolo 30 della Costituzione, sottolineando che “spetta ai genitori il diritto-dovere di educare i propri figli” e ribadendo la necessità di un’alleanza trasparente tra scuole e famiglie, all’interno della quale i genitori forniscano supporto senza sovrapporsi alla professionalità degli insegnanti.