
Un pomeriggio d’estate a Maddaloni (CE) si è trasformato in teatro di un gesto drammatico. Protagonisti dell’episodio sono due adolescenti, legati da una relazione sentimentale a quanto pare instabile e conflittuale: una ragazza di 16 anni e un ragazzo di 17.
Il fatto è accaduto nella nella villetta Imposimato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane avrebbe accoltellato il fidanzato alle spalle durante una lite esplosa per gelosia, ferendolo gravemente e perforandogli un polmone.
La dinamica è stata ricostruita anche grazie alle testimonianze dei presenti e alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Il gruppo di amici si era ritrovato per trascorrere qualche ora insieme, ma la serenità è stata spezzata da una discussione accesa tra i due fidanzatini.
Pare che la ragazza abbia perso il controllo dopo aver visto il compagno rivolgere uno sguardo o una parola a un’altra ragazza, oppure – in un’altra versione emersa – parlando con un amico maschio.
In ogni caso, l’episodio sembra essere il culmine di una relazione segnata da dinamiche tossiche: un alternarsi di litigi, tensioni e gelosie che si sono esasperate nel tempo.
Il ferito è stato immediatamente soccorso e trasportato all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove i medici sono intervenuti d’urgenza per salvargli la vita. Nonostante le gravi lesioni, il ragazzo non è in pericolo di vita ed è attualmente ricoverato in prognosi riservata.
Le forze dell’ordine del commissariato di Maddaloni, giunte subito sul posto, hanno fermato la giovane, denunciandola per lesioni aggravate. Entrambi, ferito e presunta colpevole, si accusavano a vicenda al momento dell’arrivo della polizia.
Gli inquirenti stanno ora scavando più a fondo nella relazione tra i due adolescenti, cercando di comprendere meglio il contesto in cui è maturato l’atto violento. Si parla apertamente di una modalità relazionale distorta, in cui l’affetto è stato travolto da dinamiche di controllo, possessività e instabilità emotiva.
Una spirale da cui, purtroppo, non si è trovata una via d’uscita prima che si arrivasse al gesto estremo.
L’episodio accende nuovamente i riflettori sull’urgente necessità di educazione emotiva e relazionale tra i giovani, affinché episodi simili non diventino una tragica normalità.