Negli anni fra il 1806 e il 1815, «tra i più sconvolgenti e drammatici della storia del Regno di Napoli» (P. Villani), sotto l’impulso dei due sovrani imposti da Napoleone – Giuseppe Bonaparte (dal 1806 al 1808) e Gioacchino Murat (dal 1808 al 1815) – furono realizzate nell’arretrato regno meridionale profonde e decisive trasformazioni dell’ordinamento statale, quali l’abolizione della feudalità, la riforma delle amministrazioni locali e l’istituzione dell’imposta fondiaria, rimaste sostanzialmente in vita anche con il ritorno, nel 1815, della monarchia borbonica.
In particolare, la riforma delle amministrazioni locali, varata con legge 8 agosto 1806, riorganizzò il territorio del Regno in tredici province, a loro volta divise in distretti e riformò completamente la struttura rappresentativa delle comunità locali.
Con successiva Legge del 19 gennaio 1807, le ‘università’ (cioè le comunità locali) del Regno di Napoli furono, inoltre, aggregate in circondari, a ciascuno dei quali fu dato «il nome di quel luogo, ch’è il primo nel numero delle università, ch’esso comprende, e questo sarà la sede del giusdicente».
In base a tale legge, anche le università delle ex baronie di Avella e di Mugnano, vale a dire Avella, Baiano, Sirignano, Quadrelle e «Mognano, e Cardinale» e con la strana aggregazione dell’università di Gallo, furono costituite in circondario con capoluogo Avella e furono incluse nella provincia di Terra di Lavoro.
Quattro anni dopo, con il decreto «per la nuova circoscrizione delle quattordici provincie del regno di Napoli» (n. 922 del 4 maggio 1811), la struttura del circondario di Avella subì due sostanziali modifiche: il distacco di Gallo (contestualmente accorpato al circondario di Tufino) e lo spostamento del capoluogo da Avella a Baiano, che fu deciso sia per la posizione centrale di Baiano nel contesto territoriale (che la rendeva più agevolmente raggiungibile dai vari paesi del circondario), sia per la sua collocazione sul tracciato dell’importante arteria di collegamento, indicata all’epoca come Strada Regia di Puglia (oggi denominata Strada Statale 7 bis).
Da quel momento, il nuovo circondario di Baiano, compreso nel neocostituito distretto di Nola e nella tradizionale provincia di Terra di Lavoro (con capoluogo Capua) fu formato dai ‘comuni’ (nuovo nome dato alle precedenti ‘università’) di Baiano, Avella (di cui faceva ancora parte Sperone, divenuto Comune solo nel 1837), Sirignano, Mugnano del Cardinale (di cui fu definitivamente codificato il toponimo, tuttora in vigore) e Quadrelle, con una popolazione complessiva di circa tredicimila abitanti, dediti – come in gran parte delle zone interne del Regno di Napoli – soprattutto all’agricoltura ed alle attività silvo-pastorali, con un livello di vita che rimase notevolmente precario, tranne che per il ristretto ceto dei possidenti e dei professionisti.
Nel 1861, a seguito dell’Unità d’Italia, il territorio del circondario di Baiano rimase invariato ma – con la nuova definizione di ‘mandamento’ – fu staccato dalla provincia di Terra di Lavoro ed aggregato alla provincia di Principato Ultra (con capoluogo Avellino).
Bibliografia
A. Lepre, Studi sul Regno di Napoli nel Decennio francese (1806-1815), Napoli 1985.
P. Villani, Il Decennio Francese, in Storia del Mezzogiorno, IV/II, Il Regno dagli Angioini ai Borboni, Roma 1986.
P. Colucci, Il «circondario» di Baiano agli inizi dell’Ottocento, Aversa 2007.
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