Napoli: chiuso per 60 giorni un B&B a Arenella dopo la scoperta di telecamere nascoste nelle stanze e nella doccia

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La vicenda, accaduta il 14 marzo scorso, ha suscitato l’indignazione di ospiti e autorità, e ha evidenziato la necessità di adottare misure di sicurezza per proteggere la privacy negli alloggi turistici.

 

 

Un bed & breakfast situato nel quartiere collinare dell’Arenella, a Napoli, è stato sospeso per 60 giorni dalla Questura, dopo che una coppia di ospiti ha rilevato la presenza di due telecamere nascoste: una nel bagno e una nella camera da letto.

Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente per scongiurare un concreto pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza e la privacy dei cittadini.

Il proprietario, un 38enne residente a Napoli, è ora sotto indagine e rischia fino a quattro anni di reclusione per la diffusione di riprese e registrazioni fraudolente. Le indagini in corso mirano a stabilire se si tratti di un caso isolato o di una pratica sistematica all’interno della struttura.

La scoperta, avvenuta in data 14 marzo, è stata frutto dell’attenzione di una coppia che, notando elementi anomali nella stanza, ha contattato immediatamente la polizia. Gli agenti, giunti sul posto dal Commissariato Vomero, hanno verificato la presenza di apparecchiature perfettamente funzionanti, installate in luoghi dove la privacy degli ospiti è intesa come inviolabile. L’ordinanza di chiusura per 60 giorni rappresenta una misura precauzionale per evitare ulteriori rischi e proteggere la sicurezza dei cittadini, mentre il titolare si trova ad affrontare gravi accuse penali.

Episodi di questa natura, sebbene isolati, hanno sicuramente un impatto devastante sulla fiducia dei turisti e sull’immagine del settore ricettivo nella regione.

La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulla tutela della privacy negli alloggi turistici. Gli esperti in materia raccomandano alcune misure preventive utili sia per chi soggiorna in hotel sia per chi utilizza altre piattaforme tipo Airbnb e altre:

  • Ispezione visiva accurata: All’arrivo in una stanza, è fondamentale controllare ogni angolo, soprattutto bagni e camere da letto, per individuare eventuali oggetti sospetti o dispositivi non identificabili. L’uso della torcia dello smartphone può aiutare a rilevare riflessi insoliti che potrebbero provenire dall’obiettivo di una telecamera.

  • Utilizzo di applicazioni specifiche: Esistono app dedicate alla rilevazione di trasmissioni radio (RF) o riflessi ottici, utili per identificare telecamere nascoste. Pur non sostituendo dispositivi professionali, queste soluzioni possono rappresentare un primo strumento di difesa.

  • Non toccare il dispositivo: Se si sospetta la presenza di una telecamera, è consigliabile non manomettere nulla e documentare con fotografie o video la situazione, per poi contattare immediatamente le autorità.

  • Richiedere assistenza: In caso di scoperta, informare la direzione della struttura e, se necessario, procedere con una denuncia formale alle forze dell’ordine. Una tempestiva segnalazione è essenziale per preservare le prove e proteggere la propria privacy.

L’episodio del B&B di Arenella, ora chiuso per 60 giorni, rappresenta un campanello d’allarme per l’intero settore turistico e per tutti i viaggiatori. La tutela della privacy è un diritto fondamentale, e la diffusione di tecnologie di sorveglianza illecite non solo viola la fiducia degli ospiti, ma mette a rischio la sicurezza pubblica. Adottare comportamenti prudenti, come quelli suggeriti dagli esperti, è ora più importante che mai per garantire soggiorni sereni e sicuri.