
Palazzo Abbaziale del Loreto, si è tenuto un incontro di notevole spessore intellettuale e teologico: Eretiche, streghe, donne – Protestantesimo e Cattolicesimo a confronto. La Candelora si configura come un importante momento di incontro e di scambio culturale, realizzato grazie alla collaborazione tra enti locali, associazioni e appassionati, che ha visto la partecipazione di istituzioni come il Comune di Mercogliano, il Comune di Avellino e l’Ente Parco del Partenio.
In questo contesto, si è svolto un dibattito intellettuale e teologico presso il Palazzo Abbaziale del Loreto intitolato “Eretiche, streghe, donne – Protestantesimo e Cattolicesimo a confronto”, che ha affrontato temi fondamentali riguardo il rapporto tra genere e religione, il potere ecclesiastico e il ruolo delle donne all’interno delle tradizioni cristiane.
L’incontro, moderato da Ottavio Di Grazia e animato dalle riflessioni di Letizia Tomassone (pastora valdese e docente di studi femministi e di genere) e Adriana Valerio (storica e teologa), ha messo in luce come il concetto di “eretica” sia stato storicamente utilizzato come strumento politico per escludere chiunque dissentisse dalla dottrina ufficiale. In particolare, si è evidenziato che le donne sono state spesso bersaglio di tali meccanismi, non solo per le loro idee, ma anche per la loro presenza pubblica nel discorso teologico e nella predicazione.
Un ulteriore filone della discussione ha riguardato il fenomeno della caccia alle streghe, analizzato come strumento di controllo sociale e di esclusione delle donne che non aderivano ai ruoli tradizionali. La figura della strega, spesso associata alle eretiche, è stata interpretata come il simbolo della repressione del corpo femminile e della sua autonomia, un tema che ha interessato sia il cattolicesimo che il protestantesimo. Pur riconoscendo nel protestantesimo una maggiore apertura iniziale, si è osservato come anche esso abbia mantenuto strutture patriarcali che limitano la piena partecipazione femminile.
Il dialogo ha sottolineato l’importanza della teologia femminista, nata nel XX secolo, che si propone di decostruire i meccanismi di esclusione storici e di reinterpretare i testi sacri per valorizzare il contributo delle donne nella storia della salvezza. Allo stesso tempo, è emersa la necessità di un ecumenismo che vada oltre il semplice confronto tra confessioni, invitando a una profonda riflessione sul rinnovamento delle strutture di potere all’interno della Chiesa.
Infine, l’evento ha evidenziato come la riscoperta della memoria delle donne eretiche e delle streghe possa costituire uno strumento di trasformazione per il presente e il futuro. La sfida è quella di costruire una comunità cristiana veramente inclusiva, capace di riconoscere e valorizzare la voce femminile, superando il passato di esclusione e condanna, e promuovendo un dialogo che accoglie il dissenso come ricchezza e fonte di rinnovamento.