
Un diciottenne di Lioni, ignaro dei rischi legati a una richiesta «fatta per scherzo», è stato vittima di un sofisticato piano di estorsione. Secondo le ricostruzioni investigative, lo studente si era rivolto a un conoscente, imparentato con due uomini del posto, chiedendogli una pistola senza rendersi conto delle implicazioni di tale richiesta.
In breve tempo, la situazione è degenerata: minacce e intimidazioni hanno spinto il giovane a versare complessivamente 13 000 euro, prelevati da un libretto postale ereditato.
Le indagini sono state condotte dai Carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, sotto la direzione della Procura guidata dal Procuratore Aggiunto Francesco Raffaele.
I militari hanno documentato un’escalation di pressioni, confermate sia da intercettazioni tecniche sia da testimonianze del ragazzo. Questi ha raccontato di essere stato costretto ad attingere ripetutamente ai suo risparmi, per far fronte alle richieste dei due inquisiti.
La Procura ha ottenuto l’emissione delle misure cautelari: i due indagati sono stati arrestati e hanno scelto di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia, posticipando le loro difese a un eventuale reclamo dinanzi al Tribunale del Riesame di Napoli.
Il quadro investigativo attuale indica un uso sistematico di violenza e intimidazione per ottenere denaro, sfruttando anche legami familiari tra vittima e autori.
La prontezza investigativa e l’azione coordinata tra Carabinieri e Procura hanno permesso di interrompere l’azione estorsiva e di assicurare alla giustizia i responsabili.
Le persone coinvolte sono da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.