La qualità dell’Istruzione in Italia: un tentativo di comprenderne complessità, criticità e prospettive.

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L’istruzione in Italia è un tema di grande rilevanza e complessità. Negli ultimi anni, si è acceso un dibattito sulla qualità dell’istruzione nelle diverse fasi scolastiche, con particolare attenzione alle scuole elementari, medie e superiori. Secondo molti osservatori  i ragazzi  sarebbero ben istruiti alle scuole dell’infanzia e alle elementari, meno bene alle medie e che arrivino poco preparati alle superiori e poi alle università. Inoltre, viene generalmente considerato negativo il loro dei genitori e il loro impatto sul sistema scolastico.

La Qualità dell’Istruzione nelle Diverse Fasi Scolastiche

Scuole Elementari: Le scuole elementari italiane sono spesso elogiate per la qualità dell’insegnamento e l’attenzione individuale agli studenti. I bambini ricevono una solida base nelle competenze fondamentali come la lettura, la scrittura e la matematica. Tuttavia, questa fase positiva sembra non proseguire nelle fasi successive.

Scuole Medie: Le scuole medie rappresentano un punto critico. Molti docenti e genitori lamentano che gli studenti arrivano alle superiori con lacune significative. Secondo un articolo di Orizzonte Scuola, gli studenti delle medie sono spesso definiti “analfabeti funzionali”, incapaci di scrivere in corsivo, esporre un argomento e comprendere un testo. Questo fenomeno è attribuito a un sistema che privilegia progetti e attività a scapito dell’apprendimento vero e proprio.

Scuole Superiori e Università: Gli studenti che arrivano alle scuole superiori e alle università spesso si trovano impreparati per le sfide accademiche. La transizione dalle medie alle superiori è descritta come un “salto nel vuoto”. La mancanza di una preparazione adeguata alle medie si riflette nelle difficoltà incontrate nelle fasi successive dell’istruzione.

Il Ruolo dei Genitori

Un altro aspetto cruciale è il ruolo dei genitori, spesso definiti “genitori-spazzaneve”. Questi genitori tendono a eliminare ogni ostacolo dalla vita dei loro figli, impedendo loro di sviluppare autonomia e resilienza. Questo comportamento può avere effetti negativi sullo sviluppo dei ragazzi, rendendoli meno capaci di affrontare le sfide scolastiche e della vita quotidiana. Nei casi estremi, questa tipologia di genitori non accetta eventuali defaillance dei loro figliuoli e tendono a colpevolizzare l’intero sistema scolastico non riconoscendo la professionalità dei docenti (tra i più preparati d’Europa), e talora perfino aggredendoli.

Opinioni di Pedagoghi e Psicologi

Secondo Paola Daniela Virgilio, Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Pedagogisti, la scuola italiana necessita di più dialogo e fiducia tra tutte le parti coinvolte. Virgilio sottolinea che parlare di fallimento è controproducente e che è essenziale un confronto costruttivo per migliorare la qualità dell’istruzione.

Paolo Crepet, noto psichiatra e sociologo, ha espresso una visione più critica, definendo la scuola italiana un mondo “squallido” e “allo sfascio”. Crepet critica l’atteggiamento eccessivamente protettivo dei genitori e l’uso di strumenti moderni come il registro elettronico, che riducono l’autonomia dei giovani.

Alex Corlazzoli, docente e giornalista, ha criticato l’allocazione di fondi per il sostegno psicologico nelle scuole, sostenendo che sarebbe più utile formare i docenti in psicologia. Corlazzoli ritiene che i docenti, trascorrendo molte ore con gli studenti, siano in una posizione migliore per fornire supporto psicologico.

Apprendimento Formale, Informale e Non Formale

Oggi, più che mai, l’apprendimento oggi non è limitato alla scuola (formale), ma include anche l’apprendimento informale e non formale.

  • Apprendimento Formale: Questo è l’apprendimento strutturato che avviene nelle scuole, con un curriculum definito e insegnanti qualificati. Esempi includono lezioni di matematica, scienze e lingue.
  • Apprendimento Informale: Questo tipo di apprendimento avviene al di fuori delle istituzioni educative formali. Può includere l’apprendimento attraverso esperienze quotidiane, come leggere libri, guardare documentari o partecipare a discussioni online.
  • Apprendimento Non Formale: Questo è l’apprendimento che avviene attraverso attività organizzate al di fuori del sistema scolastico formale, come corsi di formazione, workshop e attività extracurriculari. Esempi includono corsi di musica, sport e volontariato.

L’Impatto dell’Uso del Cellulare in Classe

L’uso del cellulare in classe è un altro tema controverso. Mentre può essere uno strumento utile per scopi didattici, il suo uso non regolamentato può causare disattenzione e distrazione. Secondo alcuni esperti, l’uso eccessivo del cellulare può interferire con la capacità degli studenti di concentrarsi e apprendere efficacemente.

Diminuzione degli Studenti e Accorpamenti degli Istituti

Negli ultimi anni, l’Italia ha registrato una significativa diminuzione del numero di studenti a causa del calo demografico. Entro il 2035, si prevede una riduzione del 22% degli studenti tra i 5 e i 14 anni. Questo fenomeno ha portato a numerosi accorpamenti di istituti scolastici, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. In Campania, ad esempio, si prevede l’accorpamento di 150 istituti scolastici entro la fine dell’A.S. 2024-25.

Questi accorpamenti possono avere un impatto negativo sulla qualità dell’istruzione, poiché aumentano il carico gestionale per i dirigenti scolastici e riducono la personalizzazione dell’insegnamento.

Tuttavia, una didattica più efficace si può realizzare riducendo il numero di studenti per classe, permettendo agli insegnanti di dedicare più attenzione a ciascun alunno e migliorando così la qualità dell’apprendimento.

Sottovalutazione della Didattica Tradizionale

Il sistema scolastico italiano è spesso criticato per essere sovraccarico di progetti e attività che distolgono l’attenzione dalla didattica tradizionale. Questo approccio può contribuire alla mancanza di preparazione degli studenti. Inoltre, i docenti, spesso malpagati e poco rispettati, si trovano a dover gestire classi eterogenee con studenti che presentano lacune pregresse difficilmente recuperabili.

Conclusioni

In conclusione, l’ipotesi che i ragazzi siano ben istruiti alle elementari, meno bene alle medie e poco preparati alle superiori e alle università trova riscontro in diverse testimonianze e analisi. Il ruolo dei genitori e l’approccio del sistema scolastico sono fattori chiave che influenzano la qualità dell’istruzione. È necessario un confronto costruttivo tra tutte le parti coinvolte per migliorare la qualità dell’istruzione e garantire un futuro migliore per i giovani italiani.

Inoltre, è fondamentale riconoscere che il primo ente educativo è la famiglia. Non è utile demandare tutto al mondo della scuola; la collaborazione tra scuola e famiglia è essenziale per il successo educativo degli studenti.

Infine, secondo le organizzazioni sindacali, i docenti dovrebbero essere meglio pagati e motivati, e il loro importante ruolo sociale dovrebbe essere maggiormente riconosciuto sia dalle istituzioni che dai genitori e dalla società.


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