Esame di stato 2023. “Sgomento” e riflessioni sulle tracce della prima prova.

del Prof. GIUSEPPE SCAFURO (considerazioni inviate anche a Orizzontescuola.it

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Una prima e rapida scorsa delle sette tracce proposte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito ai candidati agli Esami di Stato 2023 induce a qualche riflessione.

Per la tipologia A, sono stati prescelti una poesia di Quasimodo, tratta da una raccolta pubblicata nel 1958, in genere non studiata a scuola, e un brano tratto da Gli indifferenti di Moravia, nome assente dall’elenco degli autori inseriti nelle Indicazioni nazionali per i Licei e delle Linee guida per gli Istituti Professionali e tecnici, che , come si sa, sostituiscono i programmi di una volta.

Il testo di Moravia offre agli studenti uno spunto per riflettere sulla “rappresentazione dei caratteri della borghesia”: a questo proposito, non sarebbe stato più opportuno uno stralcio dall’opera di Pirandello, che gli stessi documenti di cui sopra definiscono “ ineludibile”?

Stupisce, poi, che nella proposta B1, sia stato prescelto un brano dello storico Chabod incentrato sull’idea di nazione in Mazzini e Cavour.
Notoriamente, i due grandi protagonisti del Risorgimento Italiano rientrano nel “programma” del quarto anno e non del quinto, basato, come si sa, sulla storia e sugli eventi del Novecento. E se proprio si voleva evitare un appiattimento sul XX secolo , perché non cogliere l’occasione di ricordare il grande Manzoni, a centocinquant’anni dalla morte? (Anche il centesimo anniversario della pubblicazione de La coscienza di Zeno è passato inosservato, nonostante abbia segnato una tappa fondamentale nella narrativa del Novecento!).

Giuseppe Scafuro