
In risposta ai controversi messaggi apparsi su alcuni striscioni esibiti in alcuni Istituti scolastici del capoluogo irpino nei giorni scorsi, un gruppo di circa sessanta ragazzi, tra cui rappresentanti di organizzazioni giovanili come l’Unione degli Studenti (UdS), il Collettivo degli Studenti Irpini e i Giovani Comunisti, ha dato vita a una manifestazione per le strade del capoluogo.
Lo slogan “Fascismo=Mafia” che campeggiava su uno degli striscioni principali del corteo, voleva essere una chiara risposta agli striscioni con scritta “Antifascismo=Mafia” apparsi precedentemente in alcune aule e poi diffusi in rete.
I giovani manifestanti hanno espresso, in particolare, la richiesta alle Istituzioni scolastiche di prendere provvedimenti contro ogni forma di razzismo, di esclusione e di estremismo ideologico.
Accanto a tale richiesta, i manifestanti hanno sollevato alcuni temi pratici, come l’urgenza di migliorare le infrastrutture scolastiche e trovare soluzioni concrete per i problemi legati ai trasporti pubblici.
L’iniziativa ha trovato un generale sostegno da parte delle associazioni locali, inserendosi in un contesto più ampio di mobilitazione per la legalità e il miglioramento del sistema educativo.
Il corteo ha anche riaperto il dibattito sul ruolo degli educatori e delle istituzioni scolastiche, in quanto non si tratta solo di contrastare ideologie dannose, ma di costruire una realtà educativa che promuova e difenda i principi della democrazia e della partecipazione attiva.
L’iniziativa di oggi rappresenta, pertanto, un chiaro invito al cambiamento, segnalando la necessità di un’azione sinergica tra studenti, educatori e istituzioni, per salvaguardare una scuola pubblica, laica e solidale.
Il coinvolgimento delle autorità locali e delle comunità giovanili sarà essenziale per resistere a possibili tentativi di strumentalizzazione e per affrontare con decisone un fenomeno che, se trascurato, rischia di minare la coesione sociale e la qualità dell’istruzione.
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