
La recente pubblicazione sul Med – Cell Press di un caso clinico senza precedenti apre una nuova frontiera nella riabilitazione delle lesioni midollari gravi.
Per la prima volta, uno studio condotto dall’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa dimostra l’efficacia della stimolazione elettrica epidurale (EES) – coadiuvata da un percorso di riabilitazione personalizzato – nel ripristinare funzioni motorie e nel migliorare la qualità della vita di un paziente paraplegico quattro anni dopo l’incidente che lo aveva immobilizzato.

Lo studio che documenta questo straordinario risultato porta la firma del dottor Luigi Albano, neurochirurgo e ricercatore nato ad Avella.
Un motivo di orgoglio per tutta la comunità irpina, che riconosce in lui uno dei protagonisti di una vera svolta nella neurologia.
Il protagonista dello studio è un uomo di 33 anni rimasto paraplegico a seguito di un incidente sul lavoro che, quattro anni fa, gli aveva causato una lesione traumatica a livello toracico basso (T11-T12), estesa al cono midollare.
La gravità del danno – classificato come incompleto di grado C secondo la scala ASIA – aveva compromesso non solo le vie motorie ma anche le radici nervose (L4-S1), determinando un forte dolore neuropatico e rendendo vane due cicli intensivi di riabilitazione tradizionale.
Nel corso del 2024 il gruppo coordinato dal professor Pietro Mortini ha eseguito il primo impianto di neurostimolatore midollare secondo il protocollo Neuro-SCS-001. Il dispositivo, posizionato nello spazio epidurale, emette impulsi elettrici mirati che facilitano l’attivazione dei circuiti spinali residui e modulano la spasticità muscolare.
Dopo l’intervento chirurgico è stato avviato un programma di stimolazione personalizzato, integrato con esercizi di fisioterapia avanzata. Nei primi tre mesi, il paziente ha evidenziato un significativo aumento dell’escursione articolare dell’anca, un miglioramento del controllo posturale del tronco e un ampliamento dell’angolo di flessione del bacino esclusivamente con lo stimolatore attivo, come riportato dal fisioterapista Daniele Emedoli.
A sei mesi dall’intervento Andrea è riuscito a percorrere un chilometro in autonomia, utilizzando solo deambulatore e tutori, senza assistenza motoria diretta. Oltre al recupero motorio, si è registrata una riduzione clinicamente significativa del dolore neuropatico e un miglioramento complessivo della qualità della vita.
L’adozione della stimolazione elettrica epidurale non è una novità assoluta nel panorama delle lesioni midollari. Già nel gennaio 2025, un lavoro pubblicato su Science Translational Medicine dall’Università Vita-Salute San Raffaele e dalla Scuola Superiore Sant’Anna aveva descritto i primi due pazienti trattati con un protocollo ad alta frequenza (kHz) di EES, dimostrando una marcata riduzione della spasticità e affinamenti nei movimenti, fino a 175 m di cammino senza stimolazione attiva per uno dei casi (Università degli studi di Siena).
Quel protocollo, ideato per inibire l’iperattività patologica dei circuiti spinali, ha posto le basi per ulteriori applicazioni dell’EES in contesti neurologici complessi. Tuttavia, le lesioni che coinvolgono il cono medullare – responsabili di oltre il 50 % dei traumi spinali a livello lombare – rimangono tra le più difficili da trattare, data l’anatomia intricata e la compresenza di deficit motori, sensitivi e sfinterici.
Questo nuovo caso clinico che l’EES può estendere le proprie potenzialità anche a lesioni gravi estese al cono medullare, aprendo scenari terapeutici in precedenza inimmaginabili.
Gli autori, guidati dal dottor Luigi Albano – primo autore e originario di Avella (Av) – sottolineano come la combinazione di neuromodulazione avanzata e riabilitazione personalizzata possa rivoluzionare il trattamento delle persone con danni spinali severi.
Tra le prospettive immediate vi è l’ampliamento del trial Neuro-SCS-001 a un numero maggiore di pazienti e l’esplorazione di nuove indicazioni cliniche, incluse condizioni neurologiche croniche e spasticità di origine differente. “Siamo all’inizio di un’era promettente per la neuroriabilitazione motoria”, commenta il professor Mortini, “e ringraziamo i pazienti per la fiducia riposta in noi”.
La comunità di Avella festeggia il successo del suo concittadino Luigi Albano, il quale col suo ruolo determinante contribuisce a scrivere una pagina storica della medicina neurologica. Questa vicenda dimostra, ancora una volta, come l’eccellenza scientifica possa emergere anche dai territori più piccoli, con ricadute di portata globale.
«Con questo caso studio abbiamo dimostrato, per la prima volta, l’efficacia della stimolazione elettrica epidurale (EES) nel ripristinare le funzioni motorie degli arti inferiori anche in pazienti con lesioni gravi estese al cono midollare», ha spiegato il dott. Luigi Albano, che guida la ricerca.