AVELLINO – Intervento innovativo al Moscati: neurostimolatore impiantato su paziente con Parkinson avanzato

Cliccare sui pulsanti sotto per condividere. GRAZIE !

Un passo in avanti significativo nel trattamento della Malattia di Parkinson è stato compiuto presso l’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, dove l’Unità operativa di Neurochirurgia ha eseguito, per la prima volta, un delicato intervento di stimolazione cerebrale profonda su una donna affetta da una forma avanzata della patologia. L’obiettivo: contenere i sintomi motori più invalidanti e migliorare concretamente la qualità della vita della paziente.

L’operazione, condotta con successo su una 53enne della provincia di Napoli affetta da Parkinson da circa vent’anni, ha rappresentato un banco di prova ad alta specializzazione. La donna presentava una sintomatologia complessa, tra cui gravi fluttuazioni motorie, blocchi improvvisi, movimenti involontari e una scarsa stabilità nei movimenti quotidiani.

Il procedimento chirurgico si è articolato in due fasi consecutive nella stessa seduta: l’impianto dei microelettrodi in specifiche aree cerebrali, selezionate attraverso risonanza magnetica e con il supporto essenziale di un neuronavigatore ad alta precisione, seguito dal posizionamento del generatore di impulsi elettrici sottocutaneo, all’altezza della clavicola. Questo dispositivo, analogo a un pacemaker, permette di inviare impulsi elettrici mirati che attenuano in modo significativo il tremore, uno dei disturbi più debilitanti del Parkinson.

L’intero impianto risulta invisibile esternamente ed è programmabile a distanza tramite sistemi di telemetria, adattandosi così all’evoluzione del quadro clinico del paziente. A breve, dopo la completa cicatrizzazione delle ferite chirurgiche, la paziente tornerà al Moscati per la regolazione non invasiva del dispositivo da parte del team neurologico.

L’intervento è stato reso possibile grazie alla sinergia tra i reparti di neurochirurgia, neurologia e neuroradiologia, che da circa un anno collaborano in un protocollo dedicato a questo tipo di trattamento. In particolare, il Centro Parkinson aziendale ha svolto un ruolo chiave nella selezione della paziente, grazie all’impegno dei neurologi Giulio Cicarelli e Autilia Cozzolino. Alla guida dell’équipe chirurgica il direttore dell’Unità operativa di Neurochirurgia, Armando Rapanà, con il primo operatore Marco Gilone, supportato dagli strumentisti Michele Gallo e Angela Cerrone, dall’anestesista Angela Iuorio e dal personale di sala Sara Andrita e Antonia Sellitto.

Daniele Spitaleri, direttore dell’Unità di Neurologia, sottolinea che la stimolazione cerebrale profonda non rappresenta una cura definitiva per il Parkinson, ma un trattamento mirato a contenere i sintomi più gravi, consentendo al tempo stesso una riduzione della terapia farmacologica.

L’intervento, avvenuto in coincidenza con la Giornata mondiale del Parkinson, assume un valore simbolico oltre che clinico. Per il direttore generale dell’Azienda Moscati, Renato Pizzuti, si tratta di un traguardo che testimonia l’alto livello di competenze e tecnologie disponibili nella struttura, con al centro l’impegno costante a offrire il massimo in termini di cura e assistenza al paziente.