Lunedì 16 giugno alle 17.30, nei suggestivi spazi del Convivium Garden di Avella, situato nei pressi dell’antico Anfiteatro romano, sarà presentato “Il genio di Giovanni Falcone”, il nuovo libro del magistrato Catello Maresca.
L’incontro si aprirà con i saluti di Maria Grazia Galeotafiore e Autilia Napolitano, a cui seguirà un dialogo con Maresca e una sessione di domande aperta al pubblico. Sarà un’occasione per esplorare da vicino il pensiero e l’esperienza di un magistrato che ha dedicato la vita alla giustizia, e per riflettere sull’attualità del messaggio di Falcone a trent’anni dalla strage di Capaci. Un invito a tenere vivo quel modello di coraggio e rigore che rimane un patrimonio collettivo, ora più che mai necessario per interpretare e contrastare le nuove forme di criminalità organizzata.
Catello Maresca, nato a Napoli nel 1972, vanta un percorso professionale segnato dall’impegno contro i clan camorristici fin dai primi anni di carriera. Entrato in magistratura nel 1999, ha maturato grande esperienza all’interno della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, dove come sostituto procuratore ha guidato operazioni decisive come la cattura del latitante Michele Zagaria e lo smantellamento di reti di traffico internazionale. Sotto scorta dal 2008 per le minacce ricevute, Maresca ha continuato a confrontarsi con il tema della criminalità organizzata anche in ambito accademico, insegnando Procedure di Contrasto alla Criminalità Organizzata all’Università della Campania Luigi Vanvitelli, e con quello politico, candidandosi a sindaco di Napoli e ricoprendo il ruolo di consigliere comunale.
Giovanni Falcone emerge dalle pagine del libro come un vero e proprio innovatore della giustizia italiana. Ricostruendo gli anni giovanili e la formazione ricevuta alla Scuola Superiore di Magistratura, Maresca sottolinea il coraggio di Falcone nel proporre un “pool antimafia” che ridisegnò i rapporti tra procure, la meticolosa analisi dei flussi finanziari illeciti e l’importanza di una protezione adeguata per tutti gli operatori giudiziari. La collaborazione con istituzioni estere, sperimentata durante l’esperienza in Cassa di Risparmio di Palermo e consolidata attraverso scambi con Stati Uniti e Francia, rivelò in anticipo il carattere ormai transnazionale della minaccia mafiosa.
Nel corso della narrazione, Maresca non si limita a esporre tecnicismi investigativi: la parte dedicata all’umanità di Falcone è permeata da aneddoti inediti sulla sua famiglia, sulle influenze culturali ricevute e sulla passione per il diritto come strumento di riscatto sociale. Affiora così l’immagine di un uomo che, pur consapevole dei rischi, non rinunciò mai a “mettere il naso” dove il potere mafioso sembra inattaccabile, utilizzando strumenti processuali che ancora oggi improntano la normativa antimafia nazionale e comunitaria.
La terza parte del volume è un’analisi attenta delle principali sentenze‑pilota ispirate da Falcone, dal maxi‑processo alla dissoluzione degli enti locali contaminati dalle cosche. Maresca ripercorre i passaggi normativi e giurisprudenziali che hanno trasformato il sacrificio di Falcone in un’eredità viva, dal rafforzamento delle misure di prevenzione patrimoniale alla cooperazione giudiziaria digitale. L’autore rivolge un invito particolare ai giovani: coltivare la “cultura antimafia” non solo come nozione politica, ma come pratica quotidiana di cittadinanza impegnata.