
Con l’invecchiamento della popolazione italiana e la crescente fragilità che colpisce molti anziani, si apre un dibattito fondamentale sulla malnutrizione e sulle strategie per contrastarla. Al Meeting di Rimini, esperti del settore hanno portato alla luce l’importante ruolo degli alimenti a fini medici speciali per migliorare la qualità di vita dei pazienti e garantire la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.
Manuela Borella, vicepresidente Divisione Nutrizione Specializzata di Danone Nutricia Italia e Grecia, ha evidenziato la necessità di sviluppare una maggiore consapevolezza sul valore aggiunto degli alimenti a fini medici speciali. Nel corso del convegno “Salute pubblica, stili di vita e sostenibilità economica dei sistemi sanitari” al Meeting di Rimini, Borella ha sottolineato che oggi in Italia quasi un quinto della popolazione è costituito da persone over 65, con una previsione di raddoppio entro il 2050. Già attualmente, un anziano su quattro si trova in condizioni di fragilità, un fenomeno che richiede attenzione urgente.
La malnutrizione rappresenta una criticità spesso sottovalutata: circa il 50% dei pazienti ospedalizzati è a rischio, e sottovalutare questa condizione compromette l’efficacia delle cure aumentando i costi per il Servizio Sanitario Nazionale, stimati tra i 10 e i 12 miliardi di euro. Nel caso dei pazienti oncologici, la situazione è ancora più preoccupante, con oltre il 30% che mostra segni di malnutrizione già alla diagnosi.
Per far fronte a questa emergenza, sono stati sviluppati i supplementi nutrizionali orali (ONS), alimenti a fini medici speciali pensati per rispondere alle particolari esigenze nutrizionali che la normale dieta non può soddisfare. La somministrazione di questi integratori, sempre sotto controllo medico, favorisce l’aumento di peso e della massa muscolare, riduce fino al 77% le riospedalizzazioni, accelera il recupero e migliora la qualità della vita del paziente, con effetti positivi anche sulla sostenibilità economica del sistema sanitario.
Tuttavia, nonostante i benefici comprovati, gli ONS non sono ancora inclusi nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) e restano non rimborsati al di fuori dell’ambito ospedaliero. Borella ha posto l’accento sull’assenza di un supporto nutrizionale uniforme su tutto il territorio nazionale, che metta in atto un corretto screening e una regolare somministrazione di alimenti a fini medici speciali.
Questa situazione invita a riflettere sulle implicazioni della malnutrizione non solo per la salute individuale, ma anche per la sostenibilità dell’intero sistema sanitario. Quali passi devono essere compiuti per integrare in modo capillare e uniforme il supporto nutrizionale nei percorsi di cura, anche fuori dagli spazi ospedalieri? Come può la politica sanitaria rispondere in maniera più efficace alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e fragile? Sono interrogativi aperti che chiamano a un impegno collettivo per trasformare queste sfide in opportunità di miglioramento e prevenzione.