Il Turismo in Europa: una graduale ripresa post-pandemia.

Di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO - PMI INTERNATIONAL.

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Il settore del turismo è da sempre uno dei pilastri portanti dell’economia europea, favorendo non solo gli scambi culturali ma anche apportando risorse economiche fondamentali. Tuttavia, l’arrivo della pandemia ha colpito duramente questo settore, mettendo a dura prova la sua resilienza. I dati recenti segnalano un’interessante ripresa tra il 2022 e il 2023, portando con sé speranze di ritorno alla normalità.

A ridosso della pandemia, i viaggi all’estero hanno subito una flessione significativa, e i flussi turistici hanno registrato un calo preoccupante. Tuttavia, tra il 2021 e il 2022, è emerso un segnale di ripresa, con un aumento del 50% dei pernottamenti nelle strutture ricettive in tutta l’Unione Europea. Questo dato rappresenta un passo avanti importante verso il recupero delle attività turistiche dopo un periodo di incertezza e restrizioni.

In particolare, la Croazia spicca come un esempio significativo, dove il turismo costituisce addirittura l’11,3% del valore economico aggiunto. Questo sottolinea l’importanza strategica del settore nel contribuire alla crescita economica dei paesi europei. Mentre prima della pandemia il 65% circa dei residenti dell’Unione Europea aveva effettuato viaggi personali con almeno un pernottamento, questo numero era sceso al 56% nel 2021. Comunque, i dati sembrano nuovamente in crescita, segnalando una rinnovata fiducia nei viaggi.

È interessante notare come l’andamento dei flussi turistici sia stato influenzato non solo dalla pandemia stessa, ma anche dalle politiche di confinamento e dai requisiti di vaccinazione. Molti stati avevano temporaneamente chiuso i propri confini al turismo e richiedevano prove di vaccinazione per consentire i transiti. Nonostante queste sfide, la situazione sta gradualmente tornando alla normalità.

L’Italia, ad esempio, ha sperimentato un graduale ritorno ai livelli pre-Covid nel settore turistico. Tuttavia, le associazioni di categoria hanno segnalato alcune difficoltà legate al 2023, attribuibili agli aumenti dei prezzi causati dall’inflazione e ai cambiamenti climatici degli ultimi mesi. Gli italiani sembrano aver preferito mete alternative rispetto alle località turistiche nazionali, mentre i flussi provenienti dall’estero sembrano ancora stabili, nonostante le sfide.

Il 2022 ha visto circa 2,7 miliardi di pernottamenti nelle strutture ricettive nei paesi membri dell’UE, con un aumento significativo rispetto all’anno precedente, in cui erano ancora in vigore restrizioni legate alla pandemia. L’incremento del 50% delle notti in strutture turistiche tra il 2021 e il 2022 indica una crescente fiducia dei viaggiatori nella ripresa del settore.

Anche l’Europa sta attraversando una graduale ripresa nel settore turistico dopo l’impattante periodo pandemico. I dati mostrano un aumento dei pernottamenti e un ritorno ai livelli pre-Covid, nonostante le sfide legate ai prezzi e alle preferenze dei viaggiatori. Questa ripresa rappresenta una promettente prospettiva per l’economia e gli scambi culturali nell’Unione Europea, dimostrando la resilienza di un settore cruciale e la voglia di viaggiare degli europei.



 

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