Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere…
Qualche mese fa, durante una partita di calcio amatoriale a Cassino (Fr), un uomo si accascia sul campo: pronti a intervenire, due imprenditori locali lo soccorrono e lo portano in ospedale, dove offrono il loro sangue per una trasfusione d’emergenza che gli salva la vita.
Peccato che successivamente il paziente abbia deciso di trasformare un gesto d’altruismo in un incubo, dicendosi convinto di essere diventato omosessuale a causa del “sangue infetto” ricevuto.
Da allora la coppia ha dovuto presentare ben otto denunce per minacce verbali, pedinamenti, danneggiamenti e addirittura aggressioni fisiche, culminate in un acceso alterco nel centro cittadino sedato solo dall’arrivo dei Carabinieri. Nonostante referti medici e perizie depositati dagli imprenditori, al momento nessuna misura cautelare è stata attivata a loro tutela.
Dal punto di vista scientifico, è ormai appurato che nessuna trasfusione può modificare l’orientamento sessuale. Eppure, tra leggende metropolitane e pregiudizi radicati, continuano a circolare narrazioni prive di fondamento che forniscono carburante alle paure più irrazionali.
Questa vicenda non è un caso isolato: nel 2024 il servizio Gay Help Line ha raccolto oltre 3.600 segnalazioni di violenza omotransfobica, e l’Italia occupa il 36° posto nella classifica dei Paesi europei più sicuri per le persone LGBTQ+.
Per restituire serenità a chi rischia la propria incolumità, servono protocolli di protezione più rapidi, percorsi di sostegno psicologico per le vittime e un’informazione più rigorosa in grado di smontare, con dati e rigore, le bufale che ancora proliferano.
Intanto, i due imprenditori di Cassino proseguono la battaglia in tribunale, sperando che la ragione — e qualche referto — abbia finalmente la meglio sulle fantasie persecutorie.
E, perché non chiudere con un sorriso amaro? Se il sangue ha effetti così straordinari, magari basterebbe una seconda trasfusione “intelligente” per alzare il quoziente intellettivo di gente così prevenuta…
Non date le perle ai porci…

