Una sentenza che tutela gli amministratori: responsabilità fiscale solo se c’è dolo

Le considerazioni di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e Direttore Generale AGENZIA EUROMEDITERRANEA DI

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La recente sentenza della Corte di giustizia tributaria della Lombardia ha stabilito un principio fondamentale: la responsabilità patrimoniale dei debiti fiscali di una società non può essere automaticamente estesa agli amministratori. Secondo la sentenza n. 752/2023, l’Agenzia delle Entrate non può notificare direttamente agli amministratori gli accertamenti tributari senza dimostrare che questi abbiano tratto un vantaggio economico personale dall’illecito. Questo principio ribadisce che i debiti fiscali sono della società e che gli amministratori possono essere coinvolti solo in caso di dolo o frode.

Questa nuova sentenza dà una certa tranquillità anche a chi opera nelle imprese, spesso attenzionato per qualsiasi cosa, anche senza averne responsabilità dirette o senza contribuire a certe forme di devianza che possono accadere all’interno di una struttura complessa. Gli amministratori si trovano a dover affrontare numerosi problemi e situazioni difficili, e il rischio di essere coinvolti in responsabilità che non spettano loro è sempre elevato.

Crediamo che questa decisione fornisca un indirizzo chiaro e un senso di giustizia nei confronti di chi si dedica con impegno all’amministrazione delle società, purtroppo assumendosi rischi elevati proprio per la delicatezza del ruolo. Come PMI International, vogliamo evidenziare questo aspetto perché riteniamo sia fondamentale garantire maggiore tutela a chi gestisce le imprese, affinché possa operare con maggiore serenità e nel rispetto delle regole senza timori ingiustificati.