Premio giornalistico “La Campania si racconta”: assegnato il premio alla carriera a Gianni Festa, Direttore del Corriere dell’Irpinia

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Nella sala consiliare della Regione Campania, intitolata alla memoria del giornalista Giancarlo Siani, si è tenuta la cerimonia della prima edizione del premio “La Campania si racconta”. Tra i riconoscimenti conferiti in questa occasione, uno ha assunto un significato particolare: quello alla carriera assegnato a Gianni Festa, figura centrale del giornalismo campano e direttore del Corriere dell’Irpinia.

Non si è trattato di un semplice omaggio, ma del riconoscimento a una vita intera dedicata al mestiere di cronista, svolto con rigore e passione, in una terra dove raccontare significa spesso esporsi, esporsi molto.

La carriera di Festa attraversa decenni di storia e mutamenti del giornalismo meridionale, segnando un percorso coerente, ispirato a principi di legalità, indipendenza e fedeltà alla verità. È stato fondatore di testate fondamentali nel panorama dell’informazione locale, come Ottopagine e Il Quotidiano del Sud.
Ha ricoperto ruoli apicali nel giornalismo nazionale, da redattore capo a inviato speciale per Il Mattino, firmando reportage da zone di guerra, da terre martoriate dal crimine organizzato e da territori colpiti da calamità naturali. La sua firma ha saputo tradurre la cronaca in testimonianza civile, senza mai cedere al sensazionalismo o alla retorica.

Nel corso della cerimonia, le parole di chi ha consegnato il premio, tra cui il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero e il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, hanno evidenziato il valore simbolico della figura di Festa: la sua voce è diventata, nel tempo, la coscienza critica di una regione, un presidio contro l’oblio e la manipolazione dell’informazione.
La sua linea editoriale ha sempre seguito il solco tracciato da Guido Dorso, di cui ha ereditato e rilanciato l’impegno meridionalista, con una visione lucida delle questioni sociali ed economiche che attraversano il Sud.

Nel suo discorso, Festa ha voluto sottolineare quanto la pratica giornalistica, se vissuta con coerenza e integrità, sia una forma di resistenza. Ha ricordato Giancarlo Siani non come una figura da commemorare una volta l’anno, ma come una lezione viva, da rinnovare ogni giorno, con il coraggio di raccontare ciò che accade, anche quando farlo comporta rischi o isolamento. Il giornalismo, ha detto Festa, non si fa dietro una scrivania, ma sulla strada, tra la gente, nei luoghi dove la realtà si mostra senza filtri, anche quando è scomoda o drammatica.

Festa ha sempre rigettato le scorciatoie dell’informazione veloce, preferendo un approccio profondo, meditato, capace di restituire complessità e verità a ciò che spesso viene banalizzato o distorto. È stato anche direttore di emittenti locali, come Teleavellino, ha presieduto il Co.Re.Com della Campania e ha partecipato ai lavori del coordinamento nazionale dei Corecom, portando in quelle sedi la sua visione di un’informazione libera e al servizio dei cittadini.

La sua autorevolezza non deriva dall’appartenenza a circuiti di potere, ma dalla fiducia che nel tempo ha saputo conquistarsi presso i lettori, grazie a un giornalismo fedele ai fatti, sobrio nel linguaggio, e mai prono agli interessi di parte. In un’epoca segnata da una sovrabbondanza di notizie spesso prive di verifica e profondità, la sua figura rappresenta un riferimento raro, un esempio di giornalismo che ancora crede nella responsabilità sociale della parola.

Il premio conferitogli dalla Regione Campania assume, dunque, un valore che va oltre la dimensione personale. È un richiamo a tutti coloro che operano nel mondo dell’informazione a non smarrire il senso del proprio ruolo. Raccontare la realtà non è soltanto un lavoro: è un atto civile.

Ed è proprio questo messaggio che, attraverso la figura di Gianni Festa, l’iniziativa “La Campania si racconta” ha voluto consegnare alle nuove generazioni. Perché, in fondo, continuare a raccontare con onestà ciò che accade nei nostri territori è l’unico modo per non cedere all’indifferenza, per costruire memoria condivisa, per difendere la democrazia.

Al Direttore Gianni Festa vanno le più calorose felicitazioni della nostra redazione