Pomigliano d’Arco (Na) – Imponente blitz anticamorra: arrestate 27 persone tra cui 4 minori

Il procuratore capo Nicola Gratteri (foto di repertorio)
Cliccare sui pulsanti sotto per condividere. GRAZIE !

In un importante blitz anticamorra eseguito stamattina a Pomigliano d’Arco dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo Castello di Cisterna, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sono stati arrestati 27 indagati, di cui 23 persone custodite in carcere e 4 poste agli arresti domiciliari. Tra essi vi sono anche quattro minorenni.

I reati contestati spaziano dall’associazione camorristica a quelli aggravati dal metodo mafioso, come: tentato omicidio, sequestro di persona, estorsione, traffico e spaccio di droga, rapina, usura, fino all’uso illecito di telefonini in carcere.

La presenza a Pomigliano d’Arco di organizzazioni camorristiche, ritenute estremamente pericolose e radicate nel territorio, appare, dalle evidenze raccolte (compresi alcuni filmati), una preoccupante e incontestabile realtà.
Ciò a conferma di quanto dichiarato in precedenza dal procuratore capo Nicola Gratteri, che ha anche sottolineato l’importanza delle intercettazioni nell’indagine, affermando che esse sono state cruciali per il successo dell’operazione.

Patrizia Imperato, procuratore capo per i minori, ha evidenziato l’allarmante coinvolgimento dei 4 giovani nella camorra, ora ristretti in un istituto penale. Un diciassettenne, accusato di reato associativo, si è tatuato al polso il nome del gruppo criminale, mentre altri tre minori sono accusati di reati violenti per favorire l’organizzazione. Un altro ragazzo, appena diciottenne, è stato arrestato per il trasporto di armi.
Dalle indagini emerge che i giovanissimi subiscono l’influenza e la fascinazione dei clan mentre gli adulti si sentono impaludati in un clima di paura, omertà e – forse – di insospettabili connivenze.

Di fatto, nonostante le segnalazioni delle associazioni antiracket, nessuno degli imprenditori o dei commercianti che sono stati vittime di estorsioni ha sporto denuncia. Nonostante dalle attività investigative svolte in un periodo di due anni, siano emersi 14 episodi di estorsioni e 11 rapine, e siano state accertate una dozzina di “stese”.

Queste ultime, sono sparatorie a tappeto, che in molti casi hanno causato vittime del tutto innocenti, spesso messe in atto da minorenni, aventi lo scopo di intimidire la popolazione, di marcare il territorio e di inviare messaggi intimidatori alle bande rivali o alle Forze dell’Ordine.

Oltre al grave condizionamento dell’economia locale e al negativo impatto sulla vivibilità della città, permane il problema dell’uso dei telefonini in carcere da parte dei detenuti, con Gratteri che ha sottolineato l’urgenza dell’adozione dei jammer, i dispositivi elettronici utili a bloccarne l’uso.