
Per evitare eccessivi e inutili allarmismi, chiariamo subito che la NASA assicura che non ci saranno eccessivi problemi.
Tuttavia, la tempesta solare prevista per domani, 26-07-2024, ritenuta la più forte degli ultimi 165 anni, è un evento che ha attirato l’attenzione di molti scienziali e tecnici, poiché non si sa con esattezza cosa potrebbe provocare non tanto sul pianeta Terra o sugli esseri viventi quanto piuttosto sulle tecnologie da cui la nostra Società è diventata eccessivamente dipendente, tra cui i satelliti e i trasformatori di corrente alternata che sono praticamente ovunque.
In effetti, si teme che possa trattarsi di un evento con energia paragonabile a quella dell’evento di Carrington, avvenuto nel 1859 (l’anno in cui Darwin presentò il suo libro “L’evoluzione delle specie viventi”).
All’epoca, quella grande tempesta solare non procurò grandi danni alle infrastrutture e non ebbe un grande impatto sulle abitudini e sulle catene di distribuzione e di trasporti né sui servizi. Ciò perché la rete elettrica basata sulla corrente alternata (e quindi sui trasformatori, entrambi introdotti da Nikola Tesla nel 1887) non era così estesa come oggi, né c’erano i satelliti e le reti di comunicazione che abbiamo oggi e da cui dipendono molte delle nostre attività.
Perciò, ragionando a livello teorico, nel caso peggiore possibile non è escluso che un ipotetico blackout totale, possa avere conseguenze difficilmente prevedibili (e che qui non è il caso di indicare).
Ma, lo ribadiamo, la Nasa “assicura” (?) che non avverrà nulla di così drastico. Essa, in estrema sintesi, afferma che si potranno avere interruzioni di segnali GPS e di telecomunicazione, forse potrà saltare qualche trasformatore sulle linee di alta tensione, ci potranno essere blackout più o meno estesi… ma niente che ci riporti alla preistoria.
Forse ci saranno anche aurore boreali e australi a latitudini prossime ai tropici. Ma non è detto.
Insomma, pare che sia solo un evento da osservare con curiosità scientifica, forse con qualche piccolo intoppo, ma nulla di devastante.
Noi tutti – chiaramente – siamo felici di questo.
Tuttavia, dobbiamo anche dire che come unico riferimento, abbiamo solo il già citato Evento di Carrington, registrato il 1° settembre 1859. Che è ricordato come la più grande tempesta geomagnetica o solare mai osservata dagli astronomi.
Durante quell’evento, le linee telegrafiche furono interrotte per 14 ore, saltarono dei trasformatori e un’aurora boreale fu visibile anche a latitudini inusuali, come a Roma, Giamaica, alle Hawaii e a Cuba.
Ebbene, facendo un paragone con l’evento previsto per domani e tenendo conto dello stato attuale delle nostre tecnologie, si potrebbero forse verificare:
- Impatti sui satelliti: Le tempeste solari possono danneggiare o disattivare temporaneamente i satelliti in orbita. Questo potrebbe influenzare la comunicazione, la navigazione GPS e le osservazioni meteorologiche.
- Interferenze radio: Le tempeste solari possono causare disturbi nelle comunicazioni radio a lunga distanza. Le onde radio possono essere riflesse o assorbite dalla ionosfera, causando problemi nelle trasmissioni.
- Danni alle reti elettriche: Le correnti indotte dalle tempeste solari possono attraversare le linee elettriche e danneggiare i trasformatori. Questo potrebbe portare a blackout su larga scala.
- Aurora boreale inusuali: Le tempeste solari possono aumentare l’attività aurorale. Anche a latitudini più basse, come l’Italia, potremmo vedere spettacolari luci dell’aurora boreale.
- Rischi per la salute degli astronauti: Gli astronauti nello spazio sono esposti a radiazioni solari durante le tempeste. Questo potrebbe aumentare il rischio di cancro e altri problemi di salute.
Cosa avverrà (se avverrà) davvero lo sapremo solo nelle giornate di venerdì e di di sabato.
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