
Domenica 25 e lunedì 26 maggio gli italiani torneranno alle urne per rinnovare sindaci e consigli comunali in 468 comuni delle regioni a statuto ordinario e in Sicilia, con seggi aperti dalle 7 alle 23 la domenica e fino alle 15 il lunedì, mentre l’eventuale turno di ballottaggio è fissato per l’8 e il 9 giugno, in concomitanza con cinque referendum popolari abrogativi su lavoro e cittadinanza.
In Trentino‑Alto Adige il voto è slittato al 4 maggio, in Friuli Venezia Giulia si è già votato a metà aprile e in Valle d’Aosta si andrà in autunno.
Sul fronte regionale campano la scena politica ha subito un vero e proprio terremoto normativo: la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge che avrebbe consentito a Vincenzo De Luca di tentare un terzo mandato, sancendo la fine del suo lungo dominio e imponendo l’uscita di scena del governatore uscente.
Nonostante le voci su un possibile anticipo delle elezioni già tra novembre e gennaio, paventate a margine di un’ultima riunione in Regione, Palazzo Chigi resta al lavoro per mantenere la finestra elettorale entro 90 giorni dalla fine del mandato.
Con l’impossibilità di ricandidarsi, De Luca ha immediatamente rivolto le proprie energie alla regia del dopo‑De Luca, proponendo tre liste civiche collegate al suo nome e lavorando all’unità del centrosinistra in una coalizione allargata. L’obiettivo è quello di indicare un successore in grado di raccogliere il patrimonio elettorale accumulato negli ultimi dieci anni, evitando spaccature che favorirebbero il centrodestra.
Nel campo progressista, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è già stato designato come regista del “campo largo”, chiamato a tenere insieme moderati, riformisti e Movimento 5 Stelle, con in pole position l’ex presidente della Camera Roberto Fico e il vicepresidente della Camera Sergio Costa, entrambi sostenuti – seppur con riserve – dalla base del Partito Democratico. Sul tavolo delle trattative rimane anche l’ipotesi di primarie, stroncata però dalla direzione del Pd per evitare lacerazioni interne.
A sorprendere gli osservatori è stata inoltre l’annunciata aspirazione di Rita De Crescenzo, influencer partenopea, nota per i suoi video virali, che ha espresso l’intenzione di entrare in campo politico dimostrando come la “politica social” guadagni terreno anche a livello regionali.
Sul versante del centrodestra, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha smentito categoricamente la propria disponibilità a candidarsi, spianando la strada a nomi come Gianpiero Zinzi per la Lega e il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli per Fratelli d’Italia, entrambi caldeggiati per rompere il dominio di De Luca.
La battaglia per la conquista del Palazzo Santa Lucia si annuncia quindi serrata, con la Campania al centro di un confronto che misurerà la capacità dei partiti di rinnovarsi e di interpretare le sfide di un territorio chiave per gli equilibri nazionali: da qui dipenderà buona parte del prossimo scenario politico italiano.