L’attuale panorama politico internazionale desta numerose preoccupazioni, soprattutto per le possibili ripercussioni sul commercio globale e sul futuro delle relazioni economiche. Con la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, l’Europa, e in particolare il nostro Paese, si trova davanti a uno scenario in forte cambiamento.
Nel suo primo mandato, Trump ha adottato un approccio che privilegiava i rapporti bilaterali con i singoli Stati, sfruttando le debolezze specifiche di ciascuno per ottenere vantaggi. Seguendo questa logica, si è sempre rivolto ai Paesi europei non come un blocco unico, ma piuttosto come singoli attori, operando secondo la strategia del “dividi e impera.” Questa tattica, unita all’intenzione dichiarata di Trump di aumentare i dazi verso tutti, non solo la Cina, rappresenta una minaccia per l’unità commerciale europea.
Non è difficile immaginare che, se gli Stati Uniti decideranno di intensificare la guerra commerciale con dazi e barriere, anche l’Europa e l’Italia verranno colpite. Questo scenario potrebbe rivelarsi particolarmente critico in un contesto di debolezza economica e di frammentazione politica all’interno dell’Unione Europea.
Di fronte a queste prospettive, appare essenziale che l’Europa faccia fronte comune e lanci un messaggio chiaro di unità, almeno nelle fasi iniziali di questo cambiamento di rotta americana. Il commercio internazionale rappresenta una delle colonne portanti dell’economia europea e, senza una difesa comune e coordinata, l’Europa rischia di subire danni significativi.
Le questioni di difesa, di geopolitica e di protezione strategica sono temi che spetterà alle istituzioni affrontare. Tuttavia, è evidente come il nuovo approccio americano al commercio internazionale richieda un ripensamento delle strategie economiche dell’Europa. Se l’Europa saprà restare unita e reagire in modo compatto, sarà in grado di affrontare le sfide che questa nuova amministrazione americana presenterà.