
Nel pomeriggio di sabato scorso, 15 marzo 2025, la Squadra Mobile della Questura di Salerno ha messo a segno un’operazione mirata che ha portato all’arresto in flagranza di due donne, identificate con le iniziali I.F. (nata nel 1989) e C.A. (nata nel 1978).
Le indagate erano accusate di aver tentato di estorcere 140 euro a un imprenditore locale, minacciandolo di diffondere una fotografia compromettente accompagnata da una scritta denigratoria.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vicenda ebbe inizio quando la vittima ricevette, in diverse comunicazioni via WhatsApp, richieste di denaro da parte delle due donne.
La richiesta era associata alla promessa di non rendere pubblica una foto compromettente. La strategia era semplice: se l’imprenditore non avesse corrisposto la somma richiesta, la foto sarebbe stata diffusa nei luoghi frequentati dalla sua famiglia, con il probabile danno d’immagine che ne sarebbe derivato.
Agendo in seguito alla denuncia tempestiva della vittima, le forze dell’ordine hanno avviato un servizio di osservazione per individuare le responsabili. La polizia ha concordato un incontro, durante il quale l’uomo, fingendosi intenzionato a pagare, ha consegnato la somma a una delle donne. In quell’occasione, un’appostamento ben coordinato ha permesso agli agenti di bloccare il veicolo su cui viaggiava la sospettata, mentre la complice, presente sull’automobile, veniva fermata. Durante l’arresto è stata sequestrata, oltre al denaro, una copia della fotografia usata come strumento di ricatto, elemento decisivo per confermare l’azione illecita.
Le due donne sono state così formalmente tratte in arresto per estorsione in concorso. Mentre una, risultata senza fissa dimora, è stata trasferita nel carcere locale, l’altra è stata posta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
L’inchiesta prosegue per verificare se esistano ulteriori elementi collegati ad altre attività illecite.
Le autorità invitano chiunque subisca minacce o tentativi di estorsione a rivolgersi immediatamente alle forze dell’ordine, affinché situazioni analoghe possano essere prontamente sventate e debitamente perseguite.