
Nella mattina di ieri, un’ombra di dolore ha attraversato le mura della caserma dei Carabinieri di Acerra: un militare quarantenne, originario di Cervinara, è stato trovato privo di vita nel suo ufficio, colpito da un colpo d’arma da fuoco esploso con la pistola d’ordinanza.
La notizia ha fatto rapidamente il giro dei due comuni, lasciando amici e colleghi in uno stato di incredulità. P.T., queste sono le sue iniziali, era considerato un uomo rigoroso nel servizio e profondamente legato alla famiglia.
Nelle scorse ore sono partite le indagini degli inquirenti, alla ricerca di un movente che possa spiegare un gesto tanto drammatico: al momento, tuttavia, restano ignote le ragioni che lo avrebbero spinto a una decisione tanto estrema.
Nella tranquilla Cervinara, paese natale del carabiniere, il cordoglio si è manifestato in un susseguirsi di ricordi affettuosi: «Era sempre pronto a dare una mano, discreto e rispettoso», raccontano alcuni concittadini. Quel giovane padre di due bambini ha lasciato un vuoto reso ancora più acuto dall’improvvisa scomparsa.
Sui social network, la vicinanza alla famiglia è stata espressa attraverso centinaia di messaggi di sostegno e preghiere. In molti sottolineano come il silenzio intorno alle sofferenze interiori sia spesso assordante, e auspicano che questa tragedia possa accendere una riflessione sul benessere psicologico di chi porta uniforme.
Il picchetto d’onore e gli onori militari che verranno resi in suo ricordo testimonieranno il rispetto di un’Arma intera, mentre Cervinara e Acerra si preparano a celebrare, nei prossimi giorni, il ricordo di un collega, di un amico, di un padre che non tornerà più.