Un viaggio nel cuore dimenticato della nostra storia. Il prossimo 18 giugno, Avella ospiterà un importante convegno storico dedicato a uno dei capitoli più controversi e affascinanti del nostro passato: il brigantaggio postunitario nel comprensorio baianese.
In programma presso la Sala Alvarez del Palazzo Baronale, l’incontro vuole riportare alla luce le vicende che, tra la fine degli anni ’60 dell’Ottocento e i primi anni postunitari, hanno segnato profondamente le nostre comunità locali — da Avella a Baiano, da Mugnano del Cardinale a Sperone e Sirignano — coinvolte in un clima di tensione sociale, disillusione politica e lotta armata.
Dopo l’Unità d’Italia, il territorio del Baianese fu infatti teatro di episodi di ribellione e resistenza che videro protagonisti non solo ex soldati borbonici, ma anche contadini, ex galantuomini, briganti di mestiere e popolani, in un intreccio complesso tra disagio economico e opposizione al nuovo ordine politico.
A moderare l’incontro sarà Carmen Loiola. Apriranno i lavori i saluti istituzionali del Sindaco di Avella il dott. Vincenzo Biancardi, del Dott. Alfonso De Cesare, Presidente del CAI – Sezione di Avellino e di Francesco Fusco, Reggente della Sottosezione CAI di Avella.
A seguire, gli interventi del Dott. Pasquale Colucci, appassionato studioso delle dinamiche storiche e sociali del territorio avellano-baianese, e del Vice Direttore del Gruppo Archeologico Avellano Andrea Siniscalchi, che proporrà una lettura del fenomeno attraverso le tracce materiali e culturali lasciate nel paesaggio e nella memoria collettiva.
L’evento rappresenta un’importante occasione per riscoprire le nostre radici e riflettere sul significato storico e umano del brigantaggio, al di là dei pregiudizi e delle semplificazioni: un fenomeno che nel Baianese non fu solo crimine o banditismo, ma anche espressione di protesta sociale, disincanto e richiesta di giustizia.
(Alessandro Siniscalchi)