Nelle bozze della Legge di Bilancio 2024, il governo Meloni ha introdotto una serie di misure volte a sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità, ma ha anche fatto marcia indietro sull’aliquota IVA per alcuni prodotti essenziali per l’infanzia, suscitando dibattiti e preoccupazioni.
Tra le misure più significative, spicca l’aumento del bonus asili nido, che dovrebbe salire a 2.100 euro per le famiglie con due figli, di cui il primo ha meno di 10 anni e il secondo è nato nel 2024. Questo aumento rientra in un incremento complessivo del fondo per il bonus, che passerà da 240 milioni nel 2024 a 306 milioni di euro annui a partire dal 2029. Queste iniziative mirano a sostenere le famiglie numerose e ad affrontare la sfida demografica che l’Italia sta affrontando.
Oltre al bonus nido, il governo ha introdotto un ulteriore mese di congedo parentale, retribuito al 60%, per i genitori con figli fino a 6 anni. Questa misura offre un sostegno economico alle famiglie, consentendo loro di passare più tempo con i loro bambini nei primi anni di vita.
Tuttavia, la buona notizia per le famiglie è accompagnata da una sgradevole sorpresa: l’incremento dell’IVA su assorbenti, tamponi, pannolini, biberon, omogeneizzati e latte in polvere. Il governo ha deciso di non confermare il precedente taglio al 5% su questi prodotti, portandoli nuovamente all’aliquota del 10%. Questo cambiamento è stato giustificato dall’inflazione, che avrebbe annullato gli effetti del taglio dell’IVA.
L’aumento dell’IVA su questi prodotti ha sollevato preoccupazioni tra le associazioni dei consumatori, che denunciano il fatto che i prezzi non sono ancora sufficientemente accessibili per molte famiglie. In particolare, l’IVA più alta su assorbenti è stata definita “una forma di violenza economica che colpisce le donne e tutte le persone con un ciclo mestruale” dall’associazione We World.
Il Codacons ha sottolineato che il taglio dell’IVA dall’10% al 5% non ha portato a risparmi significativi per i consumatori, principalmente a causa dei mancati controlli sui prezzi da parte del governo. Ad esempio, il costo medio di un pannolino oscilla tra 18 e 45 centesimi, ma il risparmio annuale per le famiglie dovuto al taglio dell’IVA è stato solo di 96 euro.
La decisione del governo di aumentare l’IVA su questi prodotti solleva domande sulla sua coerenza con gli sforzi per sostenere le famiglie e promuovere la natalità. Mentre l’aumento del bonus nido e del congedo parentale è indubbiamente un passo nella giusta direzione, l’incremento dell’IVA su prodotti essenziali per l’infanzia può rappresentare un onere aggiuntivo per le famiglie italiane. La discussione sul bilancio 2024 si prospetta quindi ricca di dibattiti e controversie, poiché il governo cerca di bilanciare le necessità delle famiglie con le esigenze fiscali del paese.
PER INVIARCI NOTIZIE, COMUNICATI, FOTO E FILMATI USARE LA EMAIL irnews2023@gmail.com (usando per file grossi wetransfer.com).
PER SEGUIRCI E COMUNICARE CON NOI POTETE USARE I SOCIAL SOTTOELENCATI.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |