
Il fenomeno del bradisismo (ndr: “terremoto lento”, consistente in periodici innalzamenti e abbassamenti, consistente in periodici innalzamenti e abbassamenti) nei Campi Flegrei continua a mostrare segni di attività, con un tasso medio di sollevamento di circa 1 cm al mese. Il livello di deformazione ha superato il picco raggiunto nel dicembre 1984 e la sismicità persiste, sebbene con energia relativamente bassa. Il 17 febbraio, tuttavia, si sono verificati due eventi sismici con magnitudo di 2.7 e 3.0.
Ciò è avvenuto dopo un breve periodo di quiete, il secondo in un anno. Il bradisismo è meno intenso rispetto al precedente periodo di “unrest” del 1982-1984. Si nota che il sollevamento non sembra avvenire in modo costante ogni giorno: dai bollettini settimanali dell’Osservatorio Vesuviano, si può vedere che ci sono giorni tranquilli seguiti da “strappi” con movimenti più significativi. Questi trend devono essere confermati dalle effemeridi, i cui dati vengono rilasciati con un ritardo di circa due settimane.
Recentemente, alcuni terremoti sono stati localizzati vicino al bordo occidentale della caldera, in mare, non lontano da Bacoli. A volte, gli ipocentri sono stati leggermente più alti rispetto alla media di quelli a Pozzuoli. Questo potrebbe essere dovuto a un gradiente geotermico meno pronunciato; le rocce possono comportarsi in modo fragile anche a profondità leggermente superiori, ma comunque più in alto rispetto alla camera magmatica stimata a 8 km, dove non si prevedono eventi sismici a causa delle alte temperature.
Si fa spesso riferimento all’ipotesi che i terremoti possano verificarsi dopo eventi piovosi. In effetti, l’acqua che penetra nel sottosuolo potrebbe peggiorare un disequilibrio già esistente. Tuttavia, una pubblicazione del professor Mazzarella precisa che tale correlazione ha solo valore statistico. In altre parole, è possibile che la sismicità possa aumentare quando c’è una certa quantità di pioggia (pochi giorni dopo), ma questa non è la causa principale. Si può facilmente osservare che l’energia sismica è più influenzata dalla velocità di deformazione: quando questa si riduce quasi a zero, anche i terremoti sono quasi inesistenti (anche con intensa piovosità), per poi riapparire con un nuovo sollevamento, attraverso meccanismi di rottura non prevedibili a priori.
Nell’area flegrea, i terremoti sono definiti vulcano-tettonici in quanto la loro origine è magmatica e innescano faglie di dimensioni limitate. Gli esperti hanno più volte precisato che la massima magnitudo attesa sarebbe di circa 5.
L’ente che fornisce i dati ufficiali sul bradisismo flegreo è l’Osservatorio Vesuviano (sede INGV di Napoli), che emette bollettini settimanali sullo stato del vulcano, disponibili al seguente link:
e bollettini mensili:
Riferimento sull’innesco delle precipitazioni dei tremori vulcanici dei Campi Flegrei:
https://www.mdpi.com/2073-4441/13/2/154