Campania al voto: 900 candidati per 50 seggi; in Irpinia 70 nomi per soli 4 posti.

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La Campania si prepara alle elezioni regionali del 23 e 24 novembre 2025 con una partecipazione che si preannuncia imponente e frammentata. Oltre 900 candidati si contenderanno i 50 seggi disponibili nel Consiglio Regionale, distribuiti tra le cinque circoscrizioni provinciali: Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno.
Il quadro che emerge dalle liste ufficiali è quello di una competizione serrata, dove ogni territorio cerca di far valere il proprio peso politico e sociale e che vede sul campo circa 850 “portatori di acqua”, tra cui alcuni in grado di trainare solo qualche centinaio di voti!

In Irpinia, sono 70 i candidati in corsa per soli 4 seggi disponibili, un rapporto che evidenzia l’alta densità di aspiranti consiglieri rispetto alla rappresentanza effettiva. Tra volti noti e nuove proposte, la provincia di Avellino si conferma un laboratorio politico vivace, con una pluralità di liste che spaziano dal centrosinistra al centrodestra, passando per le formazioni civiche e indipendenti. La presenza di ex sindaci, consiglieri uscenti e figure emergenti rende la sfida particolarmente accesa.

A Salerno, la competizione è ancora più affollata: ben 180 candidati si contendono 9 posti, con una media di 20 aspiranti per ogni seggio. La provincia salernitana, storicamente centrale negli equilibri regionali, vede schierati nomi di peso e una forte mobilitazione da parte dei partiti tradizionali e delle nuove coalizioni. Le liste presentate coprono l’intero spettro politico, con una particolare attenzione ai temi ambientali, alla sanità e allo sviluppo turistico, cruciali per il territorio.

A Benevento, il numero dei candidati si aggira intorno ai 40 per 3 seggi disponibili, secondo le stime basate sulle liste ufficiali. La provincia sannita, pur essendo tra le meno popolose, mostra una vivace partecipazione, con candidati provenienti da esperienze amministrative locali e dal mondo delle professioni. La presenza di liste civiche e di partiti storici come il PSI e l’Udc testimonia la volontà di rappresentare le istanze del territorio in modo trasversale.

Caserta presenta una sfida altrettanto intensa, con circa 100 candidati in corsa per 7 seggi, distribuiti tra le varie liste che sostengono i sei candidati alla presidenza della Regione. La provincia casertana, crocevia tra le dinamiche metropolitane e le realtà rurali, esprime una pluralità di voci che puntano su temi come la bonifica ambientale, il rilancio industriale e la valorizzazione del patrimonio culturale.

Napoli, la circoscrizione più popolosa, conta oltre 300 candidati per 27 seggi, confermandosi il cuore pulsante della politica regionale. La città metropolitana, con le sue complessità e contraddizioni, vede in campo figure di spicco della politica nazionale e locale, insieme a candidati provenienti dal mondo dell’associazionismo, della cultura e dell’impresa. La competizione si gioca su temi cruciali come la mobilità, la sicurezza urbana, il lavoro giovanile e la rigenerazione dei quartieri periferici.

In totale, la Campania registra più di 900 candidati distribuiti su 20 liste a sostegno di sei aspiranti governatori: Roberto Fico per il centrosinistra, Edmondo Cirielli per il centrodestra, e altri quattro candidati indipendenti.
Il dato più significativo è l’elevato rapporto tra candidati e seggi disponibili, che in alcune province supera di gran lunga la media nazionale. Questo riflette non solo la frammentazione politica, ma anche la crescente voglia di partecipazione e rappresentanza da parte dei territori.

La sfida elettorale si preannuncia quindi non solo numericamente affollata, ma anche politicamente densa, con una campagna che si gioca su più livelli: locale, regionale e nazionale. I cittadini campani saranno chiamati a scegliere non solo il prossimo presidente della Regione, ma anche i volti che li rappresenteranno in Consiglio, in un contesto dove ogni voto può fare la differenza. La posta in gioco è alta, e la Campania si prepara a scrivere una nuova pagina della sua storia politica.